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NotizieAlternanza scuola-lavoro al Gruppo Abele: un'esperienza trigenerazionale

Conoscere da vicino l'impegno culturale, politico e sociale del Gruppo Abele per sviluppare percorsi di cittadinanza attiva tra i giovanissimi; non fermarsi alla teoria ma fare esperienze concrete di lavoro. E' questa la sintesi del percorso di Alternanza Scuola Lavoro attivato dal Gruppo Abele nell'ambito del progetto Guardami negli occhi – Insieme per prevenire la violenza nelle relazioni

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Conoscere da vicino l'impegno culturale, politico e sociale del Gruppo Abele per sviluppare percorsi di cittadinanza attiva tra i giovanissimi; non fermarsi alla teoria ma fare esperienze concrete di lavoro. E' questa la sintesi del percorso di Alternanza Scuola Lavoro attivato dal Gruppo Abele nell’ambito del progetto Guardami negli occhi – Insieme per prevenire la violenza nelle relazioni, con le classi 3BSA e 4ASA del Liceo Primo Levi di Torino. "L'obiettivo" ha spiegato l'operatrice Laura Gilli "era riflettere sul significato del lavoro sociale e superare gli stereotipi imperanti". Gli operatori dell'associazione torinese hanno affiancato al classico lavoro di relazione durante i laboratori in classe, un approccio educativo virtuale realizzato on-line tramite i social network più utilizzati dagli studenti.

"L'esperienza con il Gruppo Abele" hanno raccontato gli studenti nella loro relazione finale "ha lasciato in tutti noi la sensazione di aver fatto un percorso formativo utile per la nostra crescita, anche quando le attività svolte non erano inerenti al percorso scolastico. Molti di noi, confrontandosi con gli altri sugli incontri e sul lavoro con il Gruppo Abele, hanno riferito di aver acquisito una maggiore sicurezza in se stessi". Una parte del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro è stata realizzata presso l’istituto scolastico durante l’orario didattico (al mattino), mentre nel pomeriggio gli studenti sono stati impegnati in laboratori pratici che prevedevano la realizzazione di un video finale destinato a coetanei e studenti più giovani. Lo scopo? Sensibilizzare su tematiche come violenza, diversità di genere, bullismo e cyberbullismo. Un messaggio di prevenzione pensato dai giovani per i giovani, che ha reso gli studenti del Liceo Primo Levi protagonisti attraverso l'approccio della peer education.

"E’ stata un’esperienza trigenerazionale dove i ragazzi delle scuole superiori hanno appreso da educatori adulti e sono stati a loro volta educatori nei confronti dei bambini", ha commentato soddisfatta Laura Gilli. La grossa scommessa è stata la realizzazione di una mattinata di lavoro con alcune classi della scuola Primaria Duca d’Aosta: gli studenti del liceo Primo Levi, suddivisi in piccoli gruppi, sono stati artefici del laboratorio in classe con i bambini. Il video conclusivo del progetto

"Per i piccoli della scuola primaria è stata un’esperienza nuova lavorare insieme a ragazzi poco più grandi loro", ha sottolineato Laura che non nasconde però le difficoltà del progetto. "Sembrava un’impresa quasi impossibile invece i ragazzi hanno saputo essere all’altezza della situazione, responsabili, attenti ai più piccoli e entusiasti nel mettersi in gioco". Soddisfazione anche da parte dei liceali: "L'esperienza con i bambini ci ha stupito perché abbiamo riscontrato in loro un interesse e una partecipazione che non ci saremmo aspettati e che non avremmo sperato di poter suscitare. Insieme abbiamo affrontato questa sfida con una sicurezza nuova, frutto della capacità di collaborare che abbiamo scoperto in noi e che nelle fasi iniziali sembrava un obiettivo impossibile da raggiungere".

Il servizio del TgR Piemonte sul progetto

Gli educatori del Gruppo Abele, impegnati nei dormitori, nelle comunità, nel lavoro di strada hanno raccontato agli studenti con un linguaggio a loro vicino temi complessi come la prostituzione e le dipendenze. Gli studenti più grandi, a loro volta, hanno proposto ai più piccoli modelli alternativi di comportamento per contrastare la violenza, accettare le regole fondamentali della convivenza civile, combattere gli stereotipiche sono alla base dei fenomeni di intolleranza e discriminazione.

"Tutta la classe è concorde nel ritenere positiva l'esperienza fatta. Ci auguriamo di poter riprendere questi temi e di avere ulteriori occasioni di incontro e di crescita in questo senso, anche per capire come utilizzare le esperienze fatte in campo lavorativo", hanno dichiarato gli studenti. Soddisfazione unanime anche da parte degli operatori del Gruppo Abele coinvolti nel progetto: "E’ stata una bella scommessa. Bravi e grazie a tutti, grandi e piccoli!"

In questo articolo Cultura e formazione, Famiglie, Giovani

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