NotizieEffetto farfalla

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Oggi è un giorno speciale, è il giorno in cui, 27 anni fa, è nata una stella. Il pensiero vola a questa piccola bambina che, senza saperlo, ha segnato la mia vita lavorativa e non solo. Aveva 10 mesi e l'Aids. Era sola in ospedale da quando era venuta al mondo. Tutti si erano affezionati a lei, infermieri, medici, volontari. Erano i primi anni ’90, l’Aids faceva tanta paura e le comunità per bambini in stato di abbandono non la accoglievano. I mesi passavano e lei continuava a stare in ospedale, rischiando di concludere la sua vita lì dove l’aveva iniziata. La sua presenza però non è passata inosservata, la sua voce senza parole diceva “Ehi! Io ci sono, cosa facciamo?”. La città ha dovuto fermarsi a guardarla, ad ascoltarla, a prendere atto del fatto che l’Aids esisteva e toccava anche i bambini, a riflettere sul da farsi per lei e per evitare che altri bimbi si trovassero a stare così tanto “parcheggiati” in ospedale. Anche il Gruppo Abele ha sentito la sua voce e ha deciso di aprire una casa per lei e per i bambini che ne avrebbero avuto bisogno.

Era l’estate delle notti magiche del 1990, io avevo appena finito l'Isef, ero pronta a portare domande di supplenza nelle scuole, preparare concorsi...ma sono inciampata in lei e la mia bussola si è ribaltata. In quella casa con questa bambina volevo esserci anche io. I medici ci dissero che sarebbe stata con noi per pochi mesi, ma ci siamo piaciute, avevamo tante cose da dirci con gli sguardi, con gli abbracci, con le parole, con le canzoni, con le lacrime, con i sorrisi... così tante che il tempo lo abbiamo fregato, lo abbiamo conquistato e ci ha concesso di vivere con lei per un anno e mezzo. E' stata la mia maestra, mi ha insegnato a guardare negli occhi, a stare anche quando si vorrebbe fuggire, a ridere anche quando si piange, a dare valore a un contatto rispettoso e attento. Da allora sono passati tanti anni, ho intrapreso nuovi percorsi formativi per mettere meglio a frutto l'esperienza, ma l'esperienza che ho vissuto con lei resta il sottofondo su cui ho costruito la "Patti" educatrice, la "Patti" psicomotricista, la "Patti" insegnante di massaggio infantile.

Ecco, oggi voglio dire grazie ad alta voce alla mia piccola, grande maestra che inconsapevolmente ha generato con il suo leggero battito di ali tanti movimenti intorno a sé, movimenti di cuore, di amore, di dolore, di gioia, di timore, di coraggio. Ma anche di riflessioni, di formazione, di servizi e di interventi da attivare.

(patrizia ghiani, progetto Sant’Anna Gruppo Abele)

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