NotizieLa via operativa della nonviolenza

Esiste la violenza così come esiste la nonviolenza. Ciò che le differenzia è la volontà e la (mancanza di) lungimiranza a investire sull'una o sull'altra. Una risposta nonviolenta a un conflitto è, di fatto, più impegnativa della violenza

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Siamo abituati a vedere le ultime guerre in corso non come processi storici ma come singoli eventi. Nel diffondere questo atteggiamento sono complici i media che raramente svolgono un compito critico e fanno prevalere soprattutto la propaganda a favore di una o dell’altra fazione in guerra. Giornalismo di guerra, secondo il modello delle competizioni sportive, invece che giornalismo di pace.
(…) Un numero crescente di autori, ricerche e scuole di pensiero si sta invece orientando verso l’analisi dei conflitti a partire da un’immagine del conflitto inteso come potenzialità al tempo stesso costruttiva e distruttiva. Il conflitto non è considerato come sinonimo di violenza né tantomeno di guerra, ma come quella condizione esistenziale inevitabile che caratterizza tutti gli esseri umani e che può sfociare tanto nella crescita creativa e costruttiva di tutte le parti coinvolte, quanto in una situazione negativa, drammaticamente distruttiva. Ma nella comune prassi, sia politica che educativa, si tende a considerare il conflitto come qualcosa di negativo, da evitare, e ci si limita a invocare una generica condizione di concordia che in realtà maschera i conflitti esistenti. E’ invece possibile proporre una definizione della nonviolenza non solo etica e filosofica ma anche operativa: “la nonviolenza è la capacità di trasformazione costruttiva e creativa dei conflitti al fine di ridurre il più possibile ogni forma di violenza”. Pertanto essa consiste nell’abilità di trasformare la naturale aggressività umana in forza creativa positiva e non distruttiva.
(…) Esiste la violenza così come esiste la nonviolenza. Ciò che le differenzia è la volontà e la (mancanza di) lungimiranza a investire sull’una o sull’altra. Una risposta nonviolenta a un conflitto è, di fatto, più impegnativa della violenza. Tuttavia, la pace non può essere ricercata e costruita attraverso la violenza.

(silvia de michelis)

***Silvia De Michelis è curatrice del volume Giornalismo di pace, Edizioni Gruppo Abele, da cui è tratto l’editoriale

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