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NotizieNel 2015 allarmante aumento della pena di morte

Nel 2015 sono state almeno 1.634 le esecuzioni capitali, si tratta del numero più alto registrato dal 1989, come sottolinea il Rapporto annuale di Amnesty International sulla pena di morte nel mondo

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Nel 2015 sono state almeno 1.634 le esecuzioni capitali, si tratta del numero più alto registrato dal 1989, come sottolinea il Rapporto annuale di Amnesty International sulla pena di morte nel mondo.
Questo dato rappresenta un profondo incremento, di oltre il 50%, rispetto a quello del 2014, anno in cui erano state messe a morte almeno 1061 persone. Il 90% delle esecuzioni si registrano in Iran, Pakistan e Arabia Saudita. La Cina, invece, non fornisce dati a riguardo poiché considera le esecuzioni segreto di Stato.
In alcuni Paesi la pena di morte continua a essere applicata per reati che non rientrano nella categoria dei “reati più gravi”: in Arabia Saudita e Maldive sono state eseguite condanne a morte per adulterio; in Cina, Corea del Nord e Vietnam anche i reati economici prevedono la pena capitale e almeno dodici paesi asiatici e medio-orientali hanno effettuato esecuzioni per reati di droga. Attualmente il numero di persone in attesa dell’esecuzione è di almeno 20.292 persone.
L’unica buona notizia è che nel 2015, per la prima volta nella storia, la maggioranza dei Paesi (102 su 196) ha messo al bando le esecuzioni. Nello scorso anno, infatti, altre quattro nazioni hanno deciso di abolire la pena di morte: Fiji, Madagascar, Congo e Suriname. Inoltre, gli Stati Uniti hanno compiuto “solo” 28 esecuzioni, il numero più basso dal 1991.

(valentina casciaroli)

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