NotizieNuove sostanze, nuove strategie

Nel corso degli ultimi 2 anni il progetto BAONPS ha offerto il servizio di drug checking in diverse regioni italiane, facendo diverse centinaia di test nei festival e nei rave party: in un terzo dei casi la sostanza riscontrata è risultata diversa da quella che i consumatori pensavano di aver acquistato e più della metà di loro ha deciso di non consumarla. Ma Baopns è anche una grande opportunità relazionale attraverso cui l'operatore partendo dalla sostanze psicoattive può arrivare alle persone che le usano

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Negli ultimi anni centinaia di principi attivi prima sconosciuti sono comparsi sui mercati reali e virtuali delle sostanze psicoattive usate con fini ludici. Fattori culturali, tecnologici, sociali hanno concorso a generare questo scenario in cui i giovani consumatori si ritagliano identikit che li rendono molto differenti dalle generazioni che li hanno preceduti rispetto alle quali possiamo individuare una chiara soluzione di continuità per quanto riguarda i pattern di uso e policonsumo e i rischi correlati. Un quadro che fa sempre più scricchiolare i “quattro pilastri” sui quali dal 1994 si reggono le politiche europee sulle droghe (lotta al narcotraffico, prevenzione, cura e riabilitazione, riduzione del danno) specialmente per quanto riguarda gli aspetti normativo/repressivi palesemente inadeguati ad inseguire un mondo che sembra procedere ad una velocità enormemente superiore alla loro.
In questo scenario il drug checking, la pratica di analisi delle sostanze “sul campo”, un tempo nota come pill testing , si sta dimostrando un utile strumento per la riduzione dei rischi e per permettere l’aggiornamento delle conoscenze al sistema dei servizi socio sanitari. In molti paesi europei i servizi di outreach propondono da tempo l’analisi delle sostanze nei contesti del divertimento (festival, rave party…), in Italia opinioni contrastanti e resistenze ideologiche ne hanno a lungo impedito la proposizione formale, anche se alcune realtà (come Lab 57 di Bologna) hanno portato avanti la pratica a livello volontaristico.
Nel corso degli ultimi 2 anni il progetto BAONPS ha offerto il servizio di drug checking in diverse regioni italiane, facendo diverse centinaia di test: in un terzo dei casi la sostanza riscontrata è risultata diversa da quella che i consumatori pensavano di aver acquistato e più della metà di loro ha deciso precauzionalmente di non consumarla. Questo strumento, associato al counselling, si è rivelato anche una grande opportunità relazionale attraverso cui l’operatore (educatore, psicologo, medico o assistente sociale) partendo dalla sostanze psicoattive può arrivare alle persone che le usano.

(lorenzo camoletto, Università della Strada e Baonps)



Il progetto Baonps raccontato su Il Fatto Quotidiano

Il progetto Baonps raccontato su La Repubblica

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