Trentatré nomi, trentatré volti, trentatré storie.
Così è iniziato questo campus, quarta edizione di #iocivado, organizzato dai giovani per i giovani. Trentatré persone che hanno scelto di ritagliarsi del tempo (da studio, tirocinio, vita sociale) per dedicarsi a una riflessione sul mondo che ci circonda e che spesso rimane defilato, ignorato.
Più altre persone, quelle dello staff, che pensano che dedicare il tempo alla conoscenza e alla divulgazione, così come al confronto, sia un investimento. In un’ottica che è da sempre condivisa dal Gruppo Abele: non basta accogliere e aiutare se non si prova anche a cambiare il sistema. È cruciale informare, coltivare una cultura del sociale, fornire una formazione continua, per costruire un'alternativa al pensiero unico.
Proprio per questo il programma di #iocivado vede alternarsi momenti più educativi, con la partecipazione di esperti nei campi di migrazione e dipendenze, a situazioni più forti e dirette, come le testimonianze di chi certi percorsi li ha vissuti in prima persona e ritiene che la propria storia possa essere di aiuto. Fino ad arrivare a momenti dinamici, come le visite alle comunità del Gruppo Abele, in cui fare esperienza diretta di vita e di condivisione. Senza dimenticare i momenti di riflessione, come nel motto di Certosa 1515 luogo di sosta e di pensiero che offre i suoi scorci unici, aiutando a rendere indimenticabile questa esperienza.
Un programma studiato, che di anno in anno si migliora, ma in cui la grande differenza la fanno le persone, le quali, a loro volta, portano la propria storia ed esperienza in un continuo percorso di scambio e crescita. Per questo noi dello staff vogliamo ringraziare per la possibilità che ogni volta ci viene offerta. La possibilità di conoscere trentatré nomi, trentatré volti e trentatré storie che alla fine sono diventati un grande e ancor più forte Noi.
(lo staff di #iocivado)
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