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NotizieTutti a Pesio a lavorare per il Noi

Tre giorni per fermarci, riflettere e ripartire. Tre giorni per riscoprirci Gruppo, nelle nostre fatiche ma anche nella gioia di un impegno quotidiano complicato, quello del lavoro sociale, che esige una formazione costante per intercettare nuovi bisogni di una società mutevole. E' stato tutto questo il campo scuola del Gruppo Abele che si è svolto dal 14 al 16 settembre alla Certosa di Pesio

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Tre giorni per fermarci, riflettere e ripartire. Tre giorni per riscoprirci Gruppo, nelle nostre fatiche ma anche nella gioia di un impegno quotidiano complicato, quello del lavoro sociale, che esige una formazione costante per intercettare nuovi bisogni di una società mutevole. E' stato tutto questo il campo scuola del Gruppo Abele che si è svolto dal 14 al 16 settembre alla Certosa di Pesio, in provincia di Cuneo. Insieme ai volontari e agli operatori del Gruppo Abele, amici ed esperti ci hanno aiutato a disegnare una mappa del nostro oggi, con la bussola rivolta sempre verso la stessa direzione: chi è più fragile, chi ha più bisogno.

Giorno 1

Insieme al filosofo Roberto Mancini abbiamo riflettuto sulle problematiche emergenti del nostro tempo: dal lavoro, alla povertà passando per i migranti... Tante sono le emergenze di fronte a cui non essere docili. Ormai l'economia ha fagocitato tutto il resto: non è più al servizio della società bensì il contrario. Che fare? Per uscire da quella che Mancini ha efficacemente definito "sindrome di Stoccolma collettiva" che ci porta addirittura ad adottare il vocabolario dei nostri "carcerieri", dalla competitività alla flessibilità passando per aiutiamoli a casa loro, occorre risvegliare le coscienze. E come farlo se non attraverso le due parole chiave che saranno il filo rosso delle nostre giornate qui a Pesio? Accoglienza e relazione.

Giorno 2
Accoglienza e relazione sono i due concetti attorno a cui ruota anche l'intervento di Leopoldo Grosso, presidente onorario del Gruppo Abele. Dopo un excursus scientifico è la volta di un po' di leggerezza con un ospite a sorpresa: Luciana Littizzetto. Insieme a lei abbiamo sorriso e riso dell'evoluzione, o, frequentemente, dell'involuzione, dei rapporti umani, racchiusi dentro uno schermo sempre più piatto. In tarda mattinata abbandoniamo l'astrazione per dedicarci a qualcosa di concreto. Proveremo a declinare i concetti di accoglienza e relazione in piccoli gruppi, guidati da veri esperti del tema: cucina, scrittura, teatro, sport, videonarrazione, musica... Il risultato? Un vero spettacolo!

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Giorno 3
Insieme a Luigi Ciotti proviamo a tirare le fila di questi tre giorni di sosta. La parola responsabilità è il filo rosso del nostro impegno, il motore del cambiamento per cui lavoriamo ogni giorno. Fedeli alla strada, che ci ha insegnato che nessuno è irrecuperabile. Continuiamo dunque a scommettere sulla possibilità di cambiamento di tutti, anzitutto di noi stessi. Perché se è vero che nessuno di noi può cambiare il mondo, è anche vero che ciascuno di noi può fare qualcosa. "Non siamo responsabili solo di quello che facciamo" - conclude il fondatore del Gruppo Abele - "siamo responsabili soprattutto di quello che non facciamo".


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In questo articolo Cultura e formazione, Famiglie

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