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NotizieUn sorriso, un bus e un incontro che non si dimenticherà mai

Qualche settimana fa le tre classi seconde della scuola secondaria di I grado di San Polo di Torrile in provincia di Parma sono venute in visita/gita presso le strutture del Gruppo Abele. Il loro passaggio ha lasciato delle tracce. E questo piccolo testo è solo una piccola testimonianza di un incontro che non si dimenticherà mai

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Qualche settimana fa, dal 23 al 24 ottobre, le tre classi seconde della scuola secondaria di I grado di San Polo di Torrile in provincia di Parma sono venute in visita presso le strutture del Gruppo Abele per conoscerle e viverle un po’. Il loro passaggio ha lasciato delle tracce. E questo piccolo testo ne è solo una piccola testimonianza.

La versione di Sofia, 2° C
Il sorriso
. La base di tutto è il sorriso. Tutto parte da lì. Per dar fiducia e aiutare gli altri devi essere ottimista e con il sorriso sulle labbra; ricevi un sorriso quando hai fatto un buon lavoro. Quando tutto il mondo sorriderà, avrai compiuto la tua missione.
Il Gruppo Abele ci ha fatto sorridere. Attraverso i suoi laboratori, progetti, ma anche le risate insieme, ci ha lasciato un segno, una traccia che non si cancellerà mai, perché non ci sarà mai più un 23 e 24 Ottobre simile a quelli del 2017 per noi ragazzi di San Polo di Torrile. Ecco, secondo me il Gruppo Abele è questo: un mondo di pensieri e riflessioni attraverso il gusto della scoperta e le risate.
E se loro hanno lasciato una traccia nel nostro cuore, speriamo che nella sede del Gruppo Abele sia rimasto un segno, una traccia del nostro passaggio.

La versione di Mauro, educatore del Piano Giovani del Gruppo Abele
Un bus. Per rappresentare il viaggio, la scoperta, tutto ciò che si può imparare prendendo la propria valigia per partire.
Un domino. Perché a Torino c’è un’Associazione che fa tante cose. Che potrebbero sembrare tutte scollegate, ma se ci entri dentro e provi a capirla, scopri che è come una catena di progetti, idee, persone che si legano le une alle altre e si fanno forza e si impegnano perché la catena, il domino, sia sempre più grande, perché le cose possano cambiare in meglio.
918. E’ un numero di stanza. Quella “forse” dove la notte del 23 ottobre si è fatto più casino all’Oasi di Cavoretto. E’una delle stanze delle ragazze, che sono state ospiti nella struttura del Gruppo Abele per la loro gita scolastica a Torino. Bhé! Una gita è qualcosa davvero di memorabile, e forse quel numero di stanza se lo ricorderanno in tanti.
Sono diversi i tipi di progetti che facciamo al Gruppo Abele, il più delle volte siamo noi educatori ad andare nelle diverse scuole, nelle singole classi; ma quando sono invece le classi a venire da noi in visita per 2, 3, 4, 5 giorni capita sempre qualcosa di speciale. Con loro facciamo un pezzo di vita, facendogli scoprire attraverso le attività della nostra associazione cosa vuol dire fino in fondo il Gruppo Abele: vivere in periferia, impegnarsi per gli altri, cosa si può fare nel nostro piccolo, come orientare bene la nostra rabbia contro le ingiustizie, dare lavoro a chi pensava di non avere più opportunità.
Convivere con le persone che ospitiamo per convivere con le idee che stanno alla base del Gruppo. Riviverle, attraverso la storia di un’associazione che ha più di 50 anni. Trovo che ogni volta per me è come un viaggio su un bus all’interno del Gruppo, che ognuno di noi possa davvero essere una forza che spinge altre tessere del domino e penso che tutti i ragazzi incontrati in questi anni mi hanno lasciato un segno, memorabile e duraturo. Come quel numero: 918.

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Questo incontro è parte di un percorso educativo realizzato nell’ambito del progetto A scuola di cittadinanza, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione – attraverso l’Avviso Piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità

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