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NotizieAlla scoperta di Santa Chiara con i giovani del Gruppo Abele

Nel cuore di Torino, nascosta tra le strade del Quadrilatero Romano, si trova la chiesa di Santa Chiara, edificio barocco che dal 2015 ospita, nei locali del suo ex convento, i ragazzi di via delle Orfane 15, un progetto di cohousing e di accoglienza del Gruppo Abele

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Nel cuore di Torino, nascosta tra le strade del Quadrilatero Romano, si trova la chiesa di Santa Chiara, edificio barocco che dal 2015 ospita, nei locali del suo ex convento, i ragazzi di via delle Orfane 15, un progetto di cohousing e di accoglienza del Gruppo Abele. Opera dell’architetto Bernardo Vittone (1705-1770), dal 2016 la chiesa di Santa Chiara è in fase di restauro, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e volto a riportare la chiesa al suo antico splendore settecentesco.
Grazie al progetto promosso dalla Compagnia di San Paolo per diffondere la conoscenza del patrimonio architettonico religioso di Torino, è possibile visitare ilcantiere di restauro della chiesa di Santa Chiara. Accompagnati dai volontari del Gruppo Abele e dai ragazzi di via delle Orfane 15, i cittadini, attraverso visite guidate ad ingresso gratuito, hanno potuto e potranno vedere i lavori di restauro in corso e scoprire la storia di questa piccola chiesa barocca.

Costruito a partire dal 1715 su un sito di fondazione più antica, il complesso monastico di Santa Chiara fu commissionato dalle monache Clarisse che, nel 1742, incaricarono il Vittone di realizzare la chiesa e il coro, ancora oggi esistenti. Sebbene la chiesa sia intitolata alla Santa di Assisi, nel corso dei secoli, il monastero vide alternarsi diversi ordini religiosi femminili. Dopo il lungo periodo di soppressioni napoleoniche, le Clarisse, ormai ridotte di numero, nel 1824 lasciarono il convento. Per volere del re Carlo Felice, il monastero fu affidato alle suore della Visitazione che lo abitarono per circa un secolo. Nel 1904 il convento e la chiesa divennero proprietà del comune di Torino. Destinati inizialmente alla demolizione, la chiesa e il coro si salvarono in extremis per il loro inserimento negli elenchi dei beni vincolati. Il monastero, invece, fu demolito nel 1935 per far posto all’ufficio di Igiene.
Negli anni ’30 del Novecento la chiesa fu nuovamente riconsacrata e acquistata dalle Piccole Serve del Sacro Cuore di Gesù per gli ammalati poveri, attuali proprietarie.
Nel 2015 le Piccole Serve, non potendo più abitare l'immobile e con l'intenzione di proseguirne l'utilizzo a fini sociali, hanno concesso la chiesa e ciò che rimane del convento in comodato d’uso gratuito al Gruppo Abele, mantenendo però attivi l'attività ambulatoriale e i servizi ai poveri.

La chiesa di Santa Chiara oggi rivive proprio grazie ai giovani del Gruppo Abele che hanno trasformato l’ex convento in un progetto di cohousing. I ragazzi si impegnano, tra le altre cose, a tenere aperta la chiesa per accogliere i visitatori. Solo nel mese di luglio 80 persone, munite di caschetto antinfortunistico, hanno avuto la possibilità di scoprire il cantiere di questo angolo barocco di Torino grazie ai giovani volontari del Gruppo Abele. A settembre ricominceranno le visite guidate, è possibile prenotare scrivendo a cantiere.santachiara@gmail.com

(valentina colucci, via delle Orfane 15)

In questo articolo Cultura e formazione, Giovani

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