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NotizieAvvicinare lo straniero come fosse nostro fratello

18 dicembre 2019. Da vent'anni il mondo celebra oggi la Giornata mondiale del migrante e tra i benestanti membri della civiltà occidentale il pensiero corre facilmente allo straniero dal volto esotico approdato nel nostro ricco mondo

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18 dicembre 2019. Da vent'anni il mondo celebra oggi la Giornata mondiale del migrante e tra i benestanti membri della civiltà occidentale il pensiero corre facilmente (lo dice anche l'ultima indagine Ipsos sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia) allo straniero dal volto esotico approdato nel nostro ricco mondo. Ma per il Belpaese, proprio se guardiamo agli ultimi venti anni, questo è sempre meno vero: quelli con la valigia in mano, sempre più spesso, torniamo ad essere noi.

L'Istat ha rilasciato ieri gli annuali dati relativi alle cancellazioni anagrafiche per trasferimento all'estero. Dai circa 400 mila italiani emigrati del decennio 1999-2008 si è passati, tra il 2009 e il 2018 a oltre 800 mila emigrati dall'Italia verso altri Paesi. Nel 2018 in particolare, 157mila ex-pat hanno lasciato il proprio Paese per spostarsi, in primis in Inghilterra (21 mila trasferiti) e poi in Germania (18 mila), Francia (14 mila), Svizzera (10 mila) e Spagna (7 mila) per citare i trasferimenti più corposi. Al netto dei rimpatri, il saldo resta negativo di circa 70 mila unità. Chi parte è soprattutto giovane e ben istruito: due su tre hanno tra i 20 e i 49 anni; tre su quattro hanno un livello di istruzione medio-alto. I laureati formati in Italia e che hanno portato istruzione e cervello all'estero sono quasi 200 mila negli ultimi dieci anni, più del 50% dalle sole regioni Sicilia e Campania.

Nel frattempo, il 2018 ha visto diminuire del 17 percento gli arrivi di migranti dall'Africa verso il nostro Paese. Avvicinare lo straniero come fosse nostro fratello, dice Paolo Coelho. A volte capita che lo straniero (all'estero) sia davvero, all'anagrafe, nostro fratello.

(manuela battista)

In questo articolo Giovani, Immigrazione

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