Il 27 febbraio Binaria spegnerà le sue prime tre candeline. Tre anni di un spazio fisico che però è anzitutto un luogo dell’anima. Il centro commensale del Gruppo Abele racchiude infatti una libreria, uno spazio bimbi, una bottega di prodotti biologici e la pizzeria Berberé. Un luogo, quindi, dove nutrire il corpo e anche l’anima: lo dimostrano i tanti incontri che proponiamo come presentazioni di libri, corsi di lingua, formazioni per insegnanti, laboratori artistici per i più piccoli, proiezioni di film, spettacoli teatrali, dibattiti, visite guidate, mostre, workshop, concerti… Tante occasioni di crescita con un unico filo rosso: la commensalità.
Crediamo infatti che quando si sta insieme tutto diventa più facile.
Crediamo infatti che stando insieme abbiamo meno paura.
E quando abbiamo meno paura, siamo anche meno arrabbiati.
Lo stare insieme ci protegge quindi dalle grandi malattie del nostro tempo: razzismo e populismo.
La trasversalità delle nostre iniziative ci permette di un essere un nodo di una rete grandissima dove si fanno tanti incontri: Pif, Gianrico Carofiglio, Marco Damilano, Umberto Galimberti… Ma non solo: quelli che ci stanno più a cuore sono i piccoli incontri, come il corso di cucina araba che si è tenuto quest’autunno. A gestirlo c’era Akhima, che è una bravissima cuoca ma anche una mediatrice culturale del Gruppo Abele. Attraverso un semplice corso di cucina abbiamo favorito l’incontro fra due mondi così diversi eppure così vicini. La cucina è diventata quindi un’occasione di scambio e di arricchimento.
A Binaria funziona così: facciamo cultura anche quando mangiamo. Sì, a Binaria funziona così: combattiamo la paura con un sorriso.
(lo staff di Binaria)
