I primi sei mesi per “abbracciare” 80 mamme
3.360. Un numero che, ad oggi, per Gruppo Abele e Abit, una delle cooperative di Trevalli Cooperlat, significa l’inizio di un’importante collaborazione tra due realtà del territorio. Un numero che, per 80 nuclei svantaggiati mamma-bambino significa la possibilità di poter ritirare ogni settimana due borse contenenti prodotti lattiero caseari freschi. Da febbraio 2018 infatti, mese in cui è iniziato il progetto “Abbraccia una mamma”, Abit ha donato al Gruppo Abele 3.360 pacchi spesa che vengono consegnati tra la sede e le nostre comunità che ospitano mamme con bambini.
Alcune delle venti mamme che vengono a ritirare latte e formaggi freschi presso la sede centrale del Gruppo Abele frequentano da molto tempo le attività di Genitori e figli, progetto che mira a creare spazi di incontro, sostegno, convivialità e gioco tra famiglie che cercano un affiancamento nelle fasi più delicate del processo educativo, insieme a occasioni di incontro per mamme al fine di sentirsi meno sole e di inserirsi meglio nel territorio in cui vivono.
Trentacinque mamme ritirano i loro pacchi spesa presso la Drophouse, una “casa-ponte” dove donne vulnerabili possono trovare momenti e spazi accoglienti dove sentirsi in famiglia e seguire laboratori o corsi.
Sono coinvolti anche dieci nuclei del Progetto Mamma+, madri sieropositive insieme ai loro figli nel primo anno di vita che vivono in una condizione di isolamento e disagio socio-economico.
Ci sono ancora undici mamme della Comunità genitore-bambino, struttura che accoglie donne gestanti o con figli minori che vivono situazioni di violenza, alta conflittualità familiare e forme di marginalità sociale che possono avere pesanti ripercussioni sulla salute psico-fisica del bambino e della donna.
Infine, quattro nuclei della Comunità famiglie “Il Filo d’Erba” ricevono ogni settimana due pacchi spesa, tanto che Amal, bimba siriana accolta l’anno scorso con i suoi otto fratelli e sorelle grazie ai corridoi umanitari, aspetta sempre il lunedì e il mercoledì con trepidazione perché sa che latte, formaggi e yogurt freschi arrivano puntualmente a casa.
Il nostro intento è che anche le persone in condizioni di svantaggio possano avere la possibilità di accedere a pasti e alimenti sani, senza dover ripiegare su cibi di scarsa qualità se non addirittura sul cosiddetto junk food. Spesso, la causa di una cattiva alimentazione nelle fasce più deboli è anche la scarsa conoscenza della composizione e delle proprietà nutrizionali dei prodotti che finiscono nel carrello della spesa. Per questo, a partire dall’anno prossimo, attiveremo con Abit dei percorsi di educazione alimentare per le mamme e i loro bimbi, insieme a visite in fattoria, per trasferire alle famiglie coinvolte nel progetto le nozioni fondamentali per la corretta alimentazione e la salute dei loro bambini.
In questi primi sei intensi mesi dal lancio del progetto sono stati realizzati presso la nostra sede anche dei bagnetti “a misura di bambino” per dare ancora più comfort ai piccoli che lo frequentano, con due piccoli gabinetti, lavabi e fasciatoi. Stiamo inoltre lavorando per l’allestimento di una “sala merenda” dotata di seggioloni per i più piccini, seggiolini e tavolini a misura di bambino.
Quello che abbiamo potuto fare in questi primi sei mesi è solo l’inizio di un solido legame in cui crediamo fortemente, che speriamo accompagni a lungo il futuro di 80 mamme e dei loro bambini.
Scopri di più sul sito dedicato al progetto “Abbraccia una mamma”!