

Nell’anno trascorso a lungo all’interno delle nostre case, vogliamo raccontare la vita che c’è fuori.
L’immagine del nostro Natale 2020 è l’immagine del presepe che più ci rappresenta: un presepe vivente, abitato di donne e uomini che vivono ai margini del presente che il Gruppo Abele incontra da 55 anni: per strada, in tutte le comunità, girando con i furgoni di giorno e di notte. Con loro, lavoriamo per costruire insieme percorsi di riappropriazione di dignità smarrita.
E allora, come loro, anche a Natale, noi non scendiamo dalle stelle, siamo sulla strada.
Per dare sempre risposta ai bisogni, alle necessità, alle sofferenze degli ultimi: di chi vive, pandemia o non pandemia, un’esistenza di continua emergenza.



Nelle nostre strutture di accoglienza dove con € 10 copri le spese per due pasti caldi che somministriamo quotidianamente e gratuitamente alle persone in difficoltà che incontriamo.

Sotto i portici dove con € 20 garantisci l’acquisto di 1 kit di materiale igienico sanitario per la protezione degli operatori e delle persone accolte nel nostro dormitorio contenente: disinfettante per le mani, mascherine, guanti in lattice, camici monouso.

Nelle case più umili dove con € 50 permetti la distribuzione di 2 pacchi contenenti generi alimentari di prima necessità destinati a famiglie in difficoltà la cui condizione è peggiorata a causa dell’emergenza sanitaria.

In un Natale segnato da incertezze e fragilità dobbiamo cercare di essere più vicini. Vicini perché le opportune distanze per contrastare la pandemia non devono precludere quella prossimità umana e sociale che forma una comunità.
Solo da relazioni autentiche e corresponsabili scaturisce il bene comune, quel “fratelli tutti”, e le nostre vite si riempiono di vita. Vita che il Natale celebra come eterna nascita della Speranza.
Ma la Speranza di questo Natale ha più che mai bisogno del nostro contributo, in termini di impegno, di attenzione, di sostegno. Grazie perché la Speranza del Natale bussi alla porta di tutti, a cominciare dagli esclusi, dai poveri e dai dimenticati.
