La forma richiama quella di un enorme albero. Una sorta di cono rovesciato e screziato di luce e riflessi, luce che cambia a seconda del giorno e delle sue ore, e anche quando è notte lo vedi che il cono è lì, che intercetta quelle poche lame di luce che tagliano il mondo: il fascio d’un lampione, la luna quando è molto forte, una spia più sfrontata delle altre. L’installazione così mi parve da luce rifratta, curata dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli (uno dei più importanti Musei d’arte contemporanea d’Italia), si alza da qualche giorno a Binaria, il nostro centro commensalle.
Alta fin quasi sotto al soffitto, gioca con le inclinazioni del sole e con l’illuminazione degli ambienti, proprio come in quel passo del Purgatorio nella Commedia che le dà il nome: così mi parve da luce rifratta/come quando da l’acqua o da lo specchio/salta lo raggio all’opposita parte.
15 novembre – Giornata Mondiale dei Poveri: cercaci sulla strada
Tre donne sotto la pensilina della fermata di un autobus, due carrozzine al loro fianco e un bambino, più grande, tra di loro. Intorno, la periferia di una città industriale, in un giorno d’inverno, con quelle strade che quando scende la neve non fanno cartolina: piuttosto diventano scivolose, insidiose per chi cammina e per le ruote delle macchine.
In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, vogliamo presentarvi e raccontarvi il presepe del Gruppo Abele e i personaggi che lo abitano.
A San Martino scopri la bottega delle meraviglie
Anna si è chiusa alle spalle la vecchia casa di famiglia. Dentro, tanti ricordi felici, tanti oggetti ricchi di storia, alcuni di grande valore. L’amore e la creatività con cui i suoi nonni l’avevano arredata, la cura con cui custodivano piccoli cimeli e porcellane preziose l’hanno in qualche modo formata, nelle lunghe domeniche passate in famiglia tra quelle stanze dove ora c’è un grande silenzio. Anna pensa a lungo al modo migliore per rendere omaggio a quel patrimonio, che non può rientrare nei suoi progetti futuri, ma che certamente può continuare a dare calore e buonumore. Così, un giorno, decide di contattare il Gruppo Abele.
In vista della Festa dei Nonni, che si festeggia il 2 ottobre, pubblichiamo questo manifesto firmato per noi da Luciano Tosco, volontario responsabile dello spazio nonni/nipoti del Gruppo Abele e di Binaria. Un modo diverso per dire a tutte le nonne e a tutti i nonni: Grazie.

PER NONNE, NONNI, GENITORI DEI NIPOTI,TUTTI
· Nonni che aiutate i nipoti e i loro genitori, è un anno per tutti molto particolare: dovete chiedere ai nipoti, ai loro genitori e a voi stessi un sacrificio, di fare qualche piccola rinuncia quotidiana perché oggi più che mai, stare insieme significa prendersi cura degli altri.
· Nipoti, non stateci troppo vicini. Sappiate che, anche se state bene, potreste essere portatori sani del virus, trasmettercelo e farci molto male perché noi siamo, data l’età e i possibili vari acciacchi, particolarmente esposti al contagio e a rischio di gravi conseguenze.
· Nonni e nonne che aiutate i nipoti e i loro genitori, siate coscienti dei vostri limiti, non vogliate fare gli eroi, non sentitevi indispensabili, sopportate la lontananza dai vostri nipoti, ricordate in questo periodo episodi e fatti di relazione con loro, magari utilizzate il tempo a casa per fissarli, scrivendoli in appunti e diari.
Settembre 2020: il momento della ripartenza
Settembre è un momento di ripartenza. Nei particolari mesi trascorsi, al Gruppo Abele abbiamo dovuto modificare i nostri servizi per rispettare i decreti emanati dal governo e preservare la salute e la sicurezza delle persone che incontriamo, dei volontari e degli operatori. Non ci siamo mai fermati e continuiamo a garantire sostegno alle persone più povere e emarginate, adesso più che mai.
Ambiente: lavarsi le mani senza lavarsene le mani

Si possono unire benessere e risparmio ecologico in un unico prodotto che, oltre a far bene al corpo, sostiene chi si trova in un momento di difficoltà della propria vita? Risposta affermativa arriva dall’ultima nata tra le proposte del marchio solidale Amàla, la linea di prodotti per la cura e il benessere del corpo, realizzata con estratti naturali, con cui l’associazione Gruppo Abele sostiene un progetto dedicato a donne in difficoltà e i loro bambini.
Il valore di un’azione “senza prezzo”
Siamo in pieno lockdown, la città è deserta, immobile e silenziosa. Tutto sembra essersi fermato.
Dalla mia casa torinese, mi chiedo se c’è qualcosa che possa fare per dare un piccolo contributo al Gruppo Abele: una realtà che mi sta a cuore e che sta affrontando la pandemia per continuare a stare accanto alle persone più in difficoltà.
Nasce così il mio progetto “Collane senza prezzo”. Decido di unire la mia passione nel creare gioielli e il mio desiderio di aiutare chi, in questo periodo così delicato di pandemia, sta scontando una doppia fatica. Scrivo alle mie più care amiche: venti donne che hanno dato un contributo fondamentale al successo di questa iniziativa.
Diario di una pandemia
Francesca, da oltre 10 anni, dedica la sua vita alla Communautè Abel, il nostro progetto in Costa d’Avorio, dove attualmente vive con la sua famiglia. Ecco un estratto del suo diario durante la pandemia.
Costa d’Avorio, 22 febbraio 2020
Un’e-mail di mia sorella mi fa balzare sulla sedia : «Qui il Coronavirus si avvicina – mi scrive – Sono sospese tutte le attività, i mezzi pubblici non passano, i treni non fermano, siamo chiusi in casa.» Inizio a pensare a cosa dovremmo fare per prepararci se arrivasse in Costa d’Avorio. Ma è più che altro un pensiero di scorta, che rimane relegato in un piccolo angolino del cervello, troppo impegnato a risolvere i tanti piccoli problemi quotidiani di un centro di accoglienza di Grand Bassam. Senza rendermi conto che va tutto dannatamente troppo veloce!

Mentre testate e agenzie internazionali avvertono sull’impatto devastante che la diffusione del Covid-19 potrebbe avere in Africa, c’è chi si accalca fuori dagli uffici delle compagnie aeree per cercare un volo verso l’Europa, e chi decide di rimanere per dare una mano. È il nostro caso, il caso della Communauté Abel, il pluritrentennale progetto di cooperazione internazionale del Gruppo Abele in Costa d’Avorio.
La Communauté Abel è nata e vissuta per sostenere i giovani e i più deboli nel loro cammino. Lo facciamo dal 1983. Con attività di formazione, di cultura, di sensibilizzazione, di sport, di presa in carico alimentare e sanitaria. Lo facciamo con la passione e l’impegno di sessanta lavoratori. L’abbiamo fatto durante la guerra e la crisi politico-militare. Lo faremo anche adesso.
Un tetto e una mano tesa, per spiccare il volo
Poco più di un anno fa, il Gruppo Abele ha aperto a Torino il primo progetto abitativo e di sostegno alle funzioni genitoriali dedicato ai papà con figli minorenni. Una piccola, ma importante risposta per le più fragili tra le 140 mila famiglie italiane in cui l’unico genitore è il padre.
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