Tre anni di Comunità Papà-Bambino
Da quando i primi papà sono arrivati insieme ai loro bimbi la Comunità Papà-Bambino del Gruppo Abele nel frattempo è cresciuta. C’è sempre qualcuno – papà, bambini, volontari – che ride, piange, grida. C’è gioia, c’è frustrazione a volte, c’è calore, c’è speranza. C’è vita.
All’inizio non è stato facile, come ci ha raccontato Simone, uno dei primi papà accolti al Gruppo Abele. Di continuo si chiedeva se quello da cui lui e il piccolo Marco si stavano allontanando li avrebbe marchiati per sempre, o se quella comunità potesse davvero essere un’occasione di cambiamento. Ma è stato Marco, a modo suo, ad aver preso per mano il papà e avergli suggerito di buttarsi a capofitto, di lasciare andare il buio e lasciare entrare la nuova luce che i volontari e gli operatori cercavano di trasmettergli.
Sono passati quasi tre anni da quando il Gruppo Abele ha aperto la prima comunità dedicata ai papà con i loro bambini. La volontà di dar vita a questo progetto è nata dall’aumento negli ultimi anni in Italia di famiglie monogenitoriali composte da soli papà. Nel 2018 l’Istat ne ha stimato l’esistenza in 140mila nuclei e da qui l’esigenza di trovare una risposta a questo fenomeno di cui ancora oggi poco si discute. C’è ancora molto da fare, soprattutto in termini di informazione e diffusione del concetto di monogenitorialità.
Secondo Mauro Melluso, responsabile della Comunità genitore–bambino del Gruppo Abele, monogenitorialità significa essenzialmente mamma con figli. C’è molta poca conoscenza, e quindi molto meno intervento, per quel che concerne la monogenitoriatà maschile; esiste un preconcetto antico che vuole la sola madre come base sicura nella crescita del bambino, quando la realtà attuale ha messo in evidenza la necessità di attivare risposte di accoglienza anche per padri con bambini.
Sin dai primi mesi di attività sono arrivate richieste da ogni parte d’Italia, a conferma della bontà e soprattutto l’urgenza di un servizio così.
In questi anni la comunità ha visto giungere papà adulti o poco più che maggiorenni con i loro bambini; papà vulnerabili e fragili; papà le cui tante sfide della vita hanno richiesto coraggio per affrontare un passato di ostacoli. Qui hanno trovato una nuova casa e un luogo sicuro dove poter ricostruire una nuova vita insieme ai loro bambini.