La gestione dell'aggressività nei luoghi del lavoro sociale

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Il Gruppo Abele ha organizzato una giornata di riflessione, formazione e dibattito sulle tecniche di gestione dell'aggressività nei contesti di bassa soglia, ovvero in quei servizi a stretto contatto con la marginalità sociale. Con l'aiuto dell'esperienza di formatori, qui intervistati, Marco Bertoluzzo ed Ezio Farinetti

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Gestire l'aggressività nei contesti di bassa soglia, ovvero in quei servizi a stretto contatto con la marginalità sociale. Una questione con cui ogni giorno si confrontano molte figure professionali (educatori, operatori, psicologi, operatori pari) e che comporta un duplice rischio per chi lavora in questo ambito: da un lato l’essere più esposti all’emotività e all’aggressività degli utenti con cui ci si relaziona; dall’altro essere oggetto (o soggetto attivo) dell'aggressività di (o verso) altri operatori.

Il Gruppo Abele, che da oltre 50 anni, fa della vicinanza agli ultimi in un'ottica inclusiva e partecipativa la chiave del proprio operare, ha organizzato una giornata di riflessione, formazione e dibattito presso la Fabbrica delle “e” di Torino.
L'intento è di approfondire metodi e pratiche volte al contenimento dell’aggressività soprattutto degli utenti, ma anche degli operatori nei luoghi dell’accoglienza di persone a rischio esclusione sociale. I relatori che sono intervenuti, qui intervistati, sono Marco Bertoluzzo, criminologo e direttore del Consorzio assistenziale Alba, Langhe e Roero, ed Ezio Farinetti, psicologo e membro dell’Università della Strada del Gruppo Abele.

(toni castellano)

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