Rassegna stampaMafia, don Ciotti: politica dia risposte a richieste familiari vittime

"La lotta alle mafie non può diventare un esercizio retorico, uno strumento di facile consenso. I familiari meritano considerazione e sono 25 anni che chiedono le stesse cose. Ora basta!". Così il presidente di Libera Don Luigi Ciotti durante il presidio organizzato dall'associazione Libera davanti al Parlamento

18.02.2020 | La Presse
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18.02.2020 | La Presse

"La lotta alle mafie non può diventare un esercizio retorico, uno strumento di facile consenso. I familiari meritano considerazione e sono 25 anni che chiedono le stesse cose. Ora basta!". Così il presidente di Libera Don Luigi Ciotti durante il presidio organizzato dall'associazione Libera davanti al Parlamento, a cui hanno partecipato centinaia di familiari di vittime innocenti delle mafie provenienti da tutta Italia. Alla manifestazione è stato illustrato un manifesto con una serie di richieste "di giustizia e di rispetto dei diritti stabiliti per legge". "Mentre alla Camera si vota la fiducia al Milleproroghe frutto di faticosi compromessi - ha detto don Ciotti - noi siamo qui in piazza in silenzio ad esprimere la nostra sfiducia. Ma non dobbiamo mai dimenticare le cose positive di questi anni, vogliamo continuare a dare fiducia alla politica seria. Però noi dobbiamo alzare la voce quando qualcuno sceglie il silenzio. Non possiamo stare zitti e inermi. La mafia più pericolosa è la mafia delle parole, è immobilismo, la burocrazia, il promettere e non fare. Nel manifesto illustrato in piazza si chiede alla politica di dare "delle risposte alle loro istanze e riteniamo sia una priorità modificare il senso stesso delle misure previste a favore delle vittime, in quanto ad oggi vengono definite 'benefici', mentre sarebbe giusto e culturalmente opportuno definirle 'diritti'".

In questo articolo Mafie e corruzione

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