Alpi Hrovatin

Notizie#NoiNonArchiviamo. Una petizione su Change.org per chiedere verità su Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Anche don Luigi Ciotti, fondatore di Gruppo Abele e Libera, ha aderito alla petizione lanciata su change.org per chiedere alla Procura della Repubblica di Roma di non archiviare l'inchiesta sull'uccisione dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuta a Mogadiscio il 20 marzo del 1994 a pochi passi dall'ambasciata italiana in Somalia. I nomi di mandanti ed esecutori sono ancora ammantati di mistero e silenzio. Alpi e Hrovatin, inviati per il Tg3 stavano seguendo la pista del traffico di armi e rifiuti tossici tra il nostro Paese e quello africano

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Anche don Luigi Ciotti, fondatore di Gruppo Abele e Libera, ha aderito alla petizione lanciata su change.org per chiedere alla Procura della Repubblica di Roma di non archiviare l'inchiesta sull'uccisione dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuta a Mogadiscio il 20 marzo del 1994 a pochi passi dall'ambasciata italiana in Somalia. I nomi di mandanti ed esecutori sono ancora ammantati di mistero e silenzio. Alpi e Hrovatin, inviati per il Tg3 stavano seguendo la pista del traffico di armi e rifiuti tossici tra il nostro Paese e quello africano.

Il testo dell'appello da su Change.org:

La Procura della Repubblica di Roma, ancora una volta, chiede l’archiviazione dell’inchiesta sull'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Alla vigilia del venticinquesimo anniversario del duplice omicidio è un insulto alla giustizia, alla verità, alla dignità delle istituzioni preposte e a tutti noi cittadini.
"Si è trattato di un duplice omicidio volontario premeditato, accuratamente organizzato con largo impiego di uomini ed eseguito con freddezza, ferocia e professionalità omicida; i motivi a delinquere dei mandanti ed esecutori, sono stati come dimostrato di natura ignobile e criminale, essendo stato il duplice omicidio perpetrato al fine di occultare attività illecite” si legge nella sentenza di condanna di Hashi Omar Assan della Procura di Roma del 24 novembre 2000.
C’è stato depistaggio: è quanto appurato dalla sentenza di Perugia che ha disposto la sua scarcerazione. Il depistaggio potrebbe aver accompagnato l’inchiesta fin dall'inizio e forse essere ancora in atto. Mandanti ed esecutori sono impuniti. Un innocente è stato in carcere per 17 anni; Luciana e Giorgio Alpi sono morti senza avere verità.
Non abbiamo nessuna intenzione di archiviare alcunché e chiediamo alla Rai e a tutti i media di tornare a illuminare a giorno questa buia pagina della nostra storia.
#NoiNonArchiviamo

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