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NotizieDopo Fuad Aziz al Festival della letteratura di impegno sociale arriva Moni Ovadia

Il Gruppo Abele, con la Libera Università di Anghiari propone anche quest'anno una kermesse fatta di incontri (serate, laboratori e visite guidate) per approfondire alcuni dei temi su cui è impegnata quotidianamente nel suo lavoro sociale

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“Quando nel 1974 sono venuto in Italia non avrei pensato che nel 2017 il mondo sarebbe ancora stato pieno di guerre”  ci ha detto sabato 11 marzo Fuad Aziz, illustratore curdo all’inizio della seconda edizione della Fabbrica delle Storie. Festival della letteratura di impegno sociale promosso da Gruppo Abele e Libera Università dell’autobiografia di Anghiari che quest’anno vuole porre attenzione al tema della pace.
L'incontro con Fuad Aziz è stato il primo di una serie di appuntamenti conclusi domenica 26 marzo, raccolti sotto l'ombrello comune del nostro secondo "Festival della letteratura di impegno sociale", giunto alla sua seconda edizione. Per tutto il weekend dal 23 al 26 marzo abbiamo raccontato storie di guerra, delle tante guerre combattute nel nostro mondo, ma dimenticate dai più, per cercare di costruire percorsi di pace e non violenza a tutti i livelli, a iniziare dalle relazioni tra persone e famiglie.

E’ un tema di estrema attualità in un mondo nel quale 67  Stati sono coinvolti in guerre per i più svariati motivi e interessi, 746 sono le milizie e i gruppi guerriglieri o terroristici coinvolti nei diversi territori con decine di migliaia di morti per la maggior parte civili. Secondo il Global Peace Index  l'impatto economico della violenza è stato di 13,600 miliardi  di dollari nel 2015, equivalente a 11 volte la dimensione degli investimenti esteri diretti globali. Dallo scorso anno gli impegni per il mantenimento della pace stanno migliorando, ma l'investimento globale nella costruzione e il mantenimento della pace è inferiore al 2% dell'impatto economico dei conflitti armati.

Noi vogliamo investire sulla pace e per questo vogliamo partire dalle storie, dai racconti per fare memoria, per costruire sensibilità, per avvicinarci a persone che soffrono la guerra, ma anche che lottano per costruire la pace.

Tra gli ospiti che ci hanno aiutato in queste riflessioni, iniziando da Moni Ovadia, ci sono stati: Duccio Demetrio con un percorso formativo sul nuovo progetto Libreria delle storie senza dimora, Benedetta Centovalli che ci ha raccontato l’importanza della narrativa di impegno civile oggi. E ancora: Marco Rovelli, Livio Pepino, Shadi Hamady intervistata da Piero Ferrante (Narcomafie), Roberto Beneduce, Maria Chiara Giorda, Rosario Esposito La Rossa e Valentina Mai.
Dodici appuntamenti in cinque giorni per parlare di guerra sognando la pace, attraverso storie scritte, disegnate, messe in scena.

Leggi il programma del Festival della letteratura di impegno sociale

In questo articolo Cultura e formazione, Famiglie

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