NotizieUna festa che illumini il sogno

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“Io ho un sogno”, diceva Martin Luther King quasi 60 anni fa, “che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere”.
Purtroppo ancora oggi dobbiamo lottare e lavorare per realizzare quel sogno, che è il sogno delle tante famiglie di origine straniera che ogni giorno incontriamo nelle attività del Progetto Genitori &Figli del Gruppo Abele.
Per dare corpo a questo sogno anche quest’anno la Fabbrica delle "e" sarà la sede della Festa del bianco e della luce. Una festa ideata negli anni '90 dalle Artenaute del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, come occasione culturale e artistica per creare comunità d’incontro e di accoglienza in un quartiere di Torino dove allora lavoravano, noto già per la sua multietnicità: San Salvario.
Le Artenaute e il Castello di Rivoli si occupano di arte, arte moderna in particolare. Ed è mettendo insieme queste esperienze e conoscenze che hanno concepito la Festa. Collocandola temporalmente il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno, il dì più corto dell’anno. Il giorno da cui la luce ricomincia a prendere lo spazio dei nostri giorni.
Luce, che le Artenaute ci hanno spiegato, va intesa come conoscenza, come fare luce, uscire dall’oscurità. Il bianco invece rappresenta il desiderio di essere autenticamente accoglienti, nel rispetto delle diversità, ponendo l’attenzione alla singolarità e al dettaglio. Il bianco è altresì la sintesi del colore e l’essenza stessa della luce, dunque in sintonia con il solstizio d’inverno, il momento in cui la luce torna a illuminare il mondo.
La prossimità al giorno del Natale indica il nostro meticciato, la nostra ricchezza: il 25 dicembre fu fissata come data della nascita di Gesù da Papa Giulio I, nel IV secolo dopo Cristo, per ragioni legate all'antica festa pagana del sole. A quella data si rifanno altri miti, altre feste: nella tradizione germanica precristiana il 21 dicembre si festeggiava Yule, il solstizio. Nella tradizione druidica si parlava di Alban Arthan, la festa della Luce di Re Artù. Gli antichi Saturnalii dei Romani affondavano le proprie radici in tradizioni religiose pagane che richiamavano la rinascita del sole e il ritorno della luce come fonte di energia e simbolo di potere.

Cosa sarà la nostra Festa del bianco e della luce?
Un’occasione per riscoprire come l’uso dei colori, del bianco, e della luce siano un linguaggio universale. Il linguaggio dell’arte. Che come tutti i linguaggi svolge una funzione sociale e politica e tiene insieme temi importanti come l’accoglienza e la solidarietà, immediati. Ai quali uniamo, dopo un percorso lungo un anno di lavoro anche la sostenibilità, il riciclo, l’ambiente.
Per la festa gli ambienti si copriranno di bianco, nelle tante possibili varianti, e anche sulla nostra tavola i cibi bianchi che condivideremo potranno essere gustati per comprendere la grande ricchezza e varietà del colore puro. Il bianco, declinato nei quattro sapori e nei diversi stadi della materia – solido, fluido, liquido, spumoso – il bianco, dolce e salato, consente di vivere un’esperienza sensoriale (sinestetica) utile a comprendere che uno e molteplice sono racchiusi anche all’interno del colore/incolore
Dal cibo agli addobbi, tutto verrà realizzato inoltre con materiali di riciclo e illuminato dai riflessi delle coperte termiche, scelte come simbolo per l’occasione visto che riportano alla mente la prima accoglienza che i migranti ricevono una volta salvati in mare. Coperte che sono diventate icone della campagna nazionale #Ioaccolgo per l'abrogazione dei recenti Decreti Sicurezza e l'annullamento degli accordi Italia-Libia.

Per la Festa abbiamo avuto l’adesione della Circoscrizione 3 e stiamo invitando tutte le persone, famiglie, associazioni, servizi con i quali lavoriamo. Per chiunque leggerà queste parole desideriamo sia chiaro che l’invito è rivolto anche a voi!
Perché abbiamo bisogno di sostenere un noi capace di resistere e progettare anche in momenti come quello che stiamo vivendo in cui la luce, una luce bianca e accogliente, sembra lontana. Ma in eterno ritorno.

(lucia bianco, resp. Progetto Genitori&Figli Gruppo Abele)

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