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Notizie"Vi racconto l'ordinaria e potentissima resistenza alle mafie dei lavoratori della sanità pubblica"

Quattordici voci, per quattordici storie, per quattordici forme di resistenza diverse, ma tutte accomunate da una cosa: la professione nell'ambito sanitario. A metterle a sistema, Eva Rigonat, all'interno del volume "Veterinaria e mafie" che sarà presentato a Binaria il 6 aprile alle 18

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"Un bisogno di impegno sociale e un bisogno personale". Eva Rigonat, autrice Veterinaria e mafie, spiega così, con questo misto di urgenza collettiva e necessità personale, il senso primordiale del libro che sarà presentato a Binaria, il centro commensale del Gruppo Abele, sabato 6 aprile alle 18. Realizzato dall'autrice con Gruppo Abele, Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari e Illuminiamo la Salute (progetto che mette a sistema l'impegno di Gruppo Abele, Libera, Avviso Pubblico e Coripe Piemonte), racchiude sette storie di quotidiano impegno professionale contro mafie e corruzione. Il volume è scaricabile gratuitamente cliccando sul bottone in fondo alla pagina.

Come e perché nasce Veterinaria?
Veterinaria e mafie nasce da un bisogno di impegno sociale e da un bisogno personale. Quando ho deciso di scriverlo venivo da un’esperienza politica in cui mi ero esposta, in prima persona, per denunciare il bisogno di solidarietà e di impegno necessari per dare voce e generare consapevolezza su questo problema. Non riuscivo tuttavia a riconoscermi nelle decisioni che maturavano in quel ambiente né per la tipologia dell’impegno né per la sua entità. A livello personale mi sentivo tuttavia responsabile della fiducia che i colleghi avevano riposto in me. Il libro è la risposta a queste condizioni.

Che quadro emerge, della sanità pubblica, da queste storie? E quanto diventa importante la lotta in difesa del sistema pubblico?
A mio avviso emerge innanzitutto una sanità pubblica sana e consapevole del proprio ruolo che resiste e che ci consegna oggi una sicurezza alimentare tra le più elevate al mondo. Emerge tuttavia anche un bisogno, non più rinviabile, di sostegno a questa sanità, che ripercorra le ragioni del suo esistere, dalla formazione universitaria a quella professionale, non dando mai per scontato che la consapevolezza di essere posti a tutele della Salute dell’Uomo sia acquisita. I racconti contenuti in questo libro, e altri che non sono entrati nelle sue pagine, percorrono tutta l’Italia senza distinzioni di gravità per quanto riguarda il rischio per la salute animale ed umana. La loro lettura rende evidente come la tutela della salute non possa essere demandata al privato ma debba essere gestita da chi, indipendente dagli interessi in campo, riesce a non perdere mai di vista il bene comune della salute, ossia lo Stato.

Prima di cominciare la raccolta delle storie, s'immaginava questo quadro?
Conosco la mia professione e so che ogni giorno scende in campo a chiedere al produttore di fornire un servizio alla collettività pagandolo di persona; il rispetto della legalità per la tutela della salute. Produrre bene costa. Quello che non immaginavo era l’immensa solitudine dei resilienti, la sconfinata misura della codardia, la densità della palude politica, a tutti i livelli. Quello che non sapevo erano i sentimenti, il dolore, la disperazione, la paura. Ma anche, inaspettato e stupefacente, il coraggio di sperare.

(piero ferrante)

In questo articolo Mafie e corruzione

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