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NotizieGiornata mondiale dell'ambiente: diritti e responsabilità degli esseri umani

La speranza legata a questa Giornata mondiale del'ambiente, l'augurio di questo 5 giugno, sta nelle voci degli appartenenti alla generazione più giovane. Generazione che da tempo manifesta perché si consideri il cambiamento climatico un'emergenza, perché il problema ambientale e l'incidenza delle attività umane vengano prese sul serio e diventino una priorità dell'agenda politica. Manifesta per dire che il futuro gli appartiene

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Il 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972. Anno in cui si svolse la prima Conferenza Onu sull’ambiente che si concluse con la Dichiarazione di Stoccolma sui diritti e le responsabilità degli esseri umani in relazione all’ambiente.
La Dichiarazione sancisce come la protezione e il miglioramento dell’ambiente siano inestricabilmente legati al benessere dei popoli e allo sviluppo sociale affermando che “l'uomo è al tempo stesso creatura e artefice del suo ambiente, che gli assicura la sussistenza fisica e gli offre la possibilità di uno sviluppo intellettuale, morale, sociale e spirituale”, e descrivendo un tratto attualissimo degli effetti del comportamento umano in questa relazione: (l’uomo) “ha acquisito la capacità di trasformare il suo ambiente in innumerevoli modi e in misura senza precedenti”.

In termini scientifici, questa capacità incide sul nostro tempo dandogli il nome di Antropocene.
Parola coniata negli anni Ottanta dal biologo Eugene F. Stoermer e usata nel 2000 dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen nel libro Benvenuti nell'Antropocene, per indicare l'epoca geologica in cui i cambiamenti dell’ambiente sono riconducibili agli interventi umani, “senza precedenti” appunto. Dal cambiamento climatico alla scomparsa della biodiversità di insetti, animali e vegetali. Edward O. Wilson, un pioniere degli studi sugli ecosistemi, ci invita però a chiamarlo Eremocene, l’era della solitudine, in cui l’essere umano sarà presto circondato solo da specie allevate o coltivate per la propria sopravvivenza, avendo causato la distruzione del pianeta così pieno di bellezza ed equilibri ecosistemici.
Oggi, riflettendo sul nostro tempo, si può pensare che, se non è possibile rimediare ai danni già procurati alla Terra, come ripete il climatologo Luca Mercalli, è possibile però contenerli e non peggiorare la situazione.
La speranza legata a questa Giornata mondiale del’ambiente, l’augurio di questo 5 giugno, sta nelle voci degli appartenenti alla generazione più giovane. Generazione che da tempo manifesta perché si consideri il cambiamento climatico un’emergenza, perché il problema ambientale e l’incidenza delle attività umane vengano prese sul serio e diventino una priorità dell’agenda politica. Manifesta per dire che il futuro gli appartiene. E loro non hanno intenzione di vivere nell’Eremocene.

Casacomune, la Scuola di formazione scientifica, di dialogo culturale e incontro sociale nata dal Gruppo Abele sulle orme ideologiche della Laudato si’ di Papa Francesco, celebra la Giornata dell’ambiente invitando tutti alla visione del documentario Fridays for Future: Torino c’è, prodotto dalla Cooperativa Arcobaleno e presentato in anteprima il 1° giugno al Festival Cinemambiente di Torino, e ricordando l’appuntamento Pianeta acqua, il corso della Scuola Casacomune del 10-12 giugno, uno speciale approfondimento sull’acqua, la risorsa cruciale nel prossimo futuro.

(Casacomune)

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