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NotizieAnche il Gruppo Abele chiede il ritiro del disegno di legge "Allontanamento Zero"

Un comitato e una petizione online per chiedere il ritiro del disegno di legge regionale denominato "Allontanamento zero". Serio il rischio di scardinare un sistema di eccellenza nella tutela dei minori in difficoltà. Anche il Gruppo Abele aderisce

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Zero Allontanamento Zero è il nome del comitato nato in Piemonte con aderenti da tutta Italia per contestare i contenuti del Disegno di legge presentato lo scorso 3 dicembre alla Giunta Regionale con l'obiettivo di ridurre drasticamente il numero di minori dati in affido.

In attesa della chiusura delle consultazioni online, il prossimo 14 febbraio, molte associazioni (tra cui il Gruppo Abele), ordini professionali, docenti universitari, organizzazioni sindacali, e singoli cittadini si sono riuniti in un cartello unico per manifestare contrarietà nei confronti del Disegno di legge, che rischia di smantellare un sistema virtuoso di tutela del benessere fisico e psicologico del minore.Spiega l'Anfaa (Associazione nazionale famiglie affidatarie e adottive), prima firmataria dell'appello sottoscritto dal comitato: "L’affido familiare è volto a fornire un aiuto temporaneo al minore e alla sua famiglia, ed è uno strumento concepito proprio per non allontanare. Significa fornire a chi nasce in una condizione difficile una risorsa umana e sociale aggiuntiva e non certo a strappare i bambini. Per queste ragioni chiediamo il ritiro della proposta di legge e l’apertura di un confronto di merito: non è cancellando un sistema virtuoso che si tutelano i minori e i nuclei familiari in difficoltà".Le principali criticità della proposta di legge segnalate dal comitato (ma anche da numerosi ordini professionali, dagli avvocati agli psicologi, che stanno preparando le proprie osservazioni da presentare per le consultazioni) riguardano in primis il messaggio, fuorviante, che con una buona prevenzione si possa arrivare a non allontanare più nessun minore (mentre ogni bambino ha diritto a vivere in una famiglia adeguata ad uno sviluppo affettivamente sano). Erroneo anche l'assioma implicito alla proposta di legge secondo cui il mero aiuto economico alla famiglia in difficoltà possa ristabilire un contesto di benessere per il minore. Il comitato vede inoltre nei contenuti del ddl un concreto rischio di allungare i tempi di azione per porre rapidamente in sicurezza i minori esposti a gravissimo pregiudizio psicofisico, di salute o di vita, potrebbero trovarsi a restare per ulteriori 6 mesi nell'ambiente famigliare inidoneo. Da ultimo, si sottolinea che le promesse "risorse economiche aggiuntive" per la tutela dei minori non sono altro che lo spostamento di risorse da un capitolo di bilancio all'altro: si prevede infatti di vincolare il 40% delle risorse del sistema integrato dei servizi sociali e delle politiche familiari per sostenere il sistema di prevenzione, indipendentemente dalle priorità e specificità territoriali, e con possibili sottrazioni di risorse a disabili, anziani e ad altre esigenze a cui i consorzi e comuni devono comunque fare fronte.(manuela battista)
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