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NotizieCresce in Europa il mercato della cocaina

L'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) ha presentato a Bruxelles la Relazione annuale sulla droga: aumenta la distribuzione di cocaina, nel 2017 ne sono state intercettate oltre 140 tonnellate, erano state 70.9 nel 2016

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Mentre nei salotti e sui social italiani si discute della giusta, o meno, persecuzione del settore smart shop, imprenditoria basata sulla vendita di prodotti della canapa light contenente Cbd (Cannabidiolo), l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) ha presentato a Bruxelles la Relazione annuale sulla droga con dati relativi al 2017-2018.
L’informazione di base è che in Europa ce n’è tanta e non è difficile da reperire. La cocaina in particolare. Se si analizza il mercato di questa sostanza, i numeri dicono che nel 2017 sono stati 104mila i sequestri (98mila nel 2016) pari a 140.4 tonnellate. Nel 2016 erano state 70.9 tonnellate. In aumento la quantità ma il prezzo al dettaglio è stabile. Sintomo economico del fatto che sta salendo la richiesta. Se a questi si aggiungono i sequestri di altre sostanze illecite, in Europa (Ue-28, Turchia e Norvegia), ogni anno viene segnalato oltre un milione di operazioni. Tanto che la Relazione indica in crescita anche il consumo di eroina e oppiacei.

Le stime sui consumatori parlano di circa 2.6 milioni di persone tra i 15 ed i 34 anni che hanno utilizzato cocaina nel 2017 in Europa; l’analisi recente dei metaboliti della cocaina nelle acque reflue tra il 2017 ed il 2018 in alcune città di Belgio, Spagna, Olanda, e Regno Unito dice per di più che il consumo è in crescita: “in 22 delle 38 città che dispongono di dati per questo periodo, confermando la tendenza ascendente segnalata anche nel 2017”. In base alle segnalazioni il numero di nuovi soggetti con necessità di trattamento per un problema di cocaina è aumentato del 37% tra il 2014 e il 2017, dato che suggerisce un incremento delle esigenze di trattamento”.
La distribuzione si allinea alla modernità: “risulta evidente -dice la Relazione - che sono stati messi a punto metodi di distribuzione innovativi. Un esempio è costituito dall’esistenza di call center dedicati all’acquisto di cocaina, con corrieri che assicurano consegne rapide e flessibili. Tali metodi, che rispecchiano una potenziale uberizzazione del commercio di cocaina, sono indicativi di un mercato competitivo, in cui gli spacciatori competono tra loro offrendo servizi aggiuntivi oltre al prodotto stesso”.
Nel 2017 in Italia sono state circa 70mila le persone trattate, a livello sanitario, per un problema di tossicodipendenza: il 41% per l’eroina, il 33% per la cocaina, il 22% per cannabis. Nello stesso periodo, 294 italiani sono morti per overdose.

Ma la sostanza più utilizzata resta la cannabis. Un quinto (21%) di tutti i giovani adulti italiani l’hanno utilizzata nell’ultimo anno. Guardando la percentuale europea si scende al 14,4%, cioè 17,5 milioni di persone. Almeno 91,2 milioni di europei hanno provato la cannabis almeno una volta nella loro vita. Nel rapporto si legge che “il numero di sequestri di cannabis segnalati nell’Unione europea, sia per la resina che per le foglie e infiorescenze è rimasto relativamente stabile dal 2012. Tuttavia, dopo un calo registrato nel 2015, la quantità di cannabis in foglie e infiorescenze sequestrata è aumentata in molti Paesi. L’aumento complessivo registrato tra il 2016 e il 2017 è dovuto principalmente agli incrementi significativi registrati in Grecia, Spagna e in particolare in Italia”.
La regolamentazione su uso e commercio di foglie, infiorescenze o prodotti a base di cannabis light, cioè con una bassa quantità tetraidrocannabinolo (Thc), varia tra i Paesi dell’Unione. Alcuni stati considerano i prodotti a bassa concentrazione di Thc come merce di spaccio illegale, altri come medicinali da vendere con autorizzazione medica; altri ancora li catalogano come prodotti commerciali senza rischio per la salute pubblica. Alla mancanza di una normativa europea si contrappone la diffusione legale dei prodotti a base di cannabis light e Cbd, sempre più commercializzato sulla base dei suoi effetti benefici. Insomma, quello relativo ai derivati della canapa è il settore, tra le sostanze, più conosciuto e variegato. E non solo a livello scientifico e culturale. Anche tra i consumatori. Quello che ci scappa da sotto gli occhi è il fiume di cocaina che inonda l’Europa.

(toni castellano)

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