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NotizieDa Trieste a Oulx per dare voce alla tragedia dei migranti

Una staffetta da Trieste a Oulx, lungo la Rotta Balcanica italiana che porta i migranti dalla Slovenia alla frontiera francese, per poi proseguire verso Nord. Il "Cammino della speranza" - promosso da Missionland, Linea d'Ombra Odv, l'Ente nazionale Giuseppini del Murialdo, l'Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo, Mamre Torino, la sezione italiana di Danish Refugee Council e Rainbow4Africa – arriverà a Torino il 21 dicembre. Ad attenderlo in piazza Castello ci sarà anche il Gruppo Abele

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Una staffetta, a piedi e in bicicletta, da Trieste a Oulx in Val di Susa, lungo la Rotta Balcanica italiana, che porta i migranti dalla Slovenia alla frontiera francese, per poi proseguire verso Nord.

Un Cammino della speranzache non a caso prende il titolo dal film di Pietro Germi del 1950 sulle disavventure di alcuni minatori siciliani rimasti senza lavoro e che decidono di partire per la Francia. Ma l'uomo che ha promesso, dietro compenso, di organizzarne l’espatrio clandestino, è in realtà un truffatore che li abbandonerà al loro destino ai piedi delle Alpi.

Partita il 15 dicembre dal confine di Pesek (a pochi chilometri da Trieste) la marcia - promossa da Missionland, Linea d’Ombra Odv, l’Ente nazionale Giuseppini del Murialdo, l’Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo, Mamre Torino, la sezione italiana di Danish Refugee Council e Rainbow4Africa – arriverà a Torino martedì 21 dicembre intorno alle 17,30. Ad attenderla in piazza Castello (lato Prefettura) ci sarà anche il Gruppo Abele.

“L’obiettivo - spiegano i promotori - è dare voce alla tragedia dei migranti che percorrono la via di terra, sopravvivendo a mille pericoli ma, a volte, anche morendo come è accaduto alla bimba curda affogata in un torrente alcuni giorni fa”.

A dividersi i circa 700 chilometri delle otto tappe del percorso una cinquantina di atleti, di corsa o in sella alla bici, a seconda della propria specializzazione. Seguiti da un camper per il ristoro e da un ospedale mobile.

Una staffetta, si sa, ha un testimone che passa di mano in mano agli atleti. Nel caso del Cammino della speranza il testimone custodisce il simulacro di pagelle di bambini migranti. Per ricordare in particolare una pagella, quella con i voti delle materie scritte in arabo e francese, nascosta dove si tengono le cose più care, cucita nella giacca: quella scheda, conservata con amore e orgoglio, forse anche nella speranza che dimostrasse le buone intenzioni dell’allievo, è tutto ciò che si sa del suo proprietario, un ragazzino di 14 anni annegato nel Mediterraneo.

“Quella pagella - concludono gli organizzatori - racchiude tutta la speranza di un futuro migliore per i bambini e i ragazzi che percorrono questa o altre rotte di fuga da guerra e fame”.

Le prossime tappe saranno: venerdì 17 dicembre Mirano-Thiene (Vicenza), sabato 18 Thiene-Chievo (Verona), domenica 19 Chievo-Brembate (Bergamo), il 20 Brembate-Milano; il 21 Milano-Torino, per concludere mercoledì 22 con la Torino-Oulx (per informazioni scrivere a: cammino.speranza@gmail.com).

Germi, contro il parere dei suoi co-sceneggiatori Federico Fellini e Tullio Pinelli, scelse un lieto fine, un finale diremmo oggi “buonista”: le guardie di frontiera non fermeranno il gruppetto di minatori, li lasceranno entrare in Francia.

Un ottimismo allora non piaciuto alla critica. E oggi davvero difficile da coltivare. Ma per fortuna c’è chi non si arrende.

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