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Notizie"Droga. Storie che ci riguardano", il nuovo libro di don Luigi Ciotti

Il 12 febbraio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria il resoconto di più di quarant'anni in prima linea nella lotta alla droga e al narcotraffico mafioso: una riflessione più ampia su cosa deve fare una società sana per prevenire l'abuso di sostanze, cosa spinge una persona alla tossicodipendenza, quali droghe circolano, che effetti hanno, come agiscono. "Storie che ci riguardano"

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Il 12 febbraio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreriaDroga. Storie che ci riguardano di don Luigi Ciotti, che da più di quarant’anni è in prima linea nella lotta alla droga e al narcotraffico mafioso.

Don Luigi Ciotti aprì il primo centro di accoglienza per tossicodipendenti in Italia nel 1973. L’esperienza della strada raccolta in questo libro chiama a una riflessione più ampia: cosa deve fare una società sana per prevenire l’abuso di sostanze? Cosa spinge una persona alla tossicodipendenza? Quali droghe circolano, che effetti hanno, come agiscono? Per questo il sottotitolo è, provocatoriamente, Storie che ci riguardano: le droghe, le dipendenze, i tossici non sono problemi che spettano a qualcun altro, ma rami di un sistema multiforme che si estende in tutta la comunità: "prevenzione significa corresponsabilità e reciprocità, sapere che il problema tuo è anche mio", scrive don Ciotti.

Questo libro vuole smontare pregiudizi e stereotipi, promuovendo un pensiero della complessità, imprescindibile quando si affrontano questioni che toccano la vita delle persone, le loro fragilità, il loro bisogno di relazione e di senso. Le politiche proibizioniste miopi e l’assenza di strategie condivise possono causare molti danni: una consapevolezza diffusa su droghe e dipendenze è quindi l’unico strumento per scongiurare il pericolo che la politica si muova seguendo la demagogia populista e le logiche di potere invece del bene delle persone.

In Droga. Storie che ci riguardano don Luigi Ciotti non lesina infatti critiche alle politiche repressive tout court: "le sostanze stupefacenti possono uccidere. Non solo con l'overdose ma con leggi repressive che nel consumatore vedono il criminale e non la persona fragile e bisognosa di aiuto". Le attuali legislazioni contro le droghe, ben lontane dall’estirpare il fenomeno delle dipendenze da sostanze, criminalizzano l’abuso di stupefacenti senza promuovere educazione e attenzione. "L’educazione al benessere psicofisico passa anche attraverso un approccio al tema delle droghe non 'terrorizzante' bensì responsabilizzante" spiega don Ciotti nel capitolo Quando le droghe uccidono.

Testimonianze dirette e stralci di vita raccontano la complessità e la fragilità delle persone che usano sostanze. A queste si affianca l’analisi dei dati aggiornati sui consumi: quali e quante droghe esistono, come si assumono, quali sono i trend. Senza dimenticare il grande tema delle mafie, che dal narcotraffico percepiscono il maggiore introito, e quello dell’AIDS, su cui da tempo si sono spenti i riflettori mediatici, don Luigi Ciotti ci invita a mantenere alta la guardia. E a compiere scelte di senso: "L’impegno contro la droga comincia nelle scuole e nelle famiglie, in quanto potenziali, formidabili veicoli di passione, di partecipazione, di formazione individuale e sociale". Storie, quindi, che ci riguardano tutti i giorni.





In questo articolo Luigi Ciotti

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