Rassegna stampaHikikomori, così il Gruppo Abele li accompagna dentro al mondo

Smettono di uscire di casa, di andare a scuola, di frequentare altre persone. Sono giovani, in media ventenni, rifuggono dai social: sono gli Hikikomori, termine giapponese, che in Italia si è tentato di tradurre con 'ritirati sociali'

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15.12.2020 | AskaNews.it

Smettono di uscire di casa, di andare a scuola, di frequentare altre persone. Si chiudono nella propria stanza e iniziano a condurre una vita isolata, invertendo il ritmo sonno-veglia, interagendo il meno possibile anche con i familiari conviventi e mantenendo una connessione con il mondo esterno solo attraverso il web. Sono giovani, in media ventenni, rifuggono dai social sono gli Hikikomori, termine coniato in Giappone dove il fenomeno si è sviluppato negli anni ’90, derivato da ‘hiko’ (tirare indietro) e ‘komoru’ (isolarsi), che in Italia si è tentato di tradurre con ‘ritirati sociali’. Askanews ne ha parlato con Milena Primavera, psicologa, responsabile del progetto Fuori di casa, dentro al mondo. Progetto di inclusione sociale rivolto a ragazzi ritirati sociali (Hikikomori)’ del Gruppo Abele.

Leggi l'intervista a Milena Primavera

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