mauro melluso

NotizieLa fragilità dei padri in un mondo che cambia

Da un anno, la comunità genitore-bambino del Gruppo Abele è dedicata, oltre che alle mamme, anche ai padri con figli. Una risposta ai cambiamenti della società, dove aumentano le famiglie monogenitoriali che hanno i papà come solo riferimento. A raccontare questo primo anno, Mauro Melluso

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In un mondo che cambia, compito del Terzo settore è di riconoscere i mutamenti e rispondere con azioni che vanno nella direzione del bene comune. Il senso della nascita della prima Comunità papà - bimbo in Italia, a Villa Santa Croce di San Mauro, sta tutto qui. Il perché lo spiegano bene le stime dell’Istat: nel 2018 sono 140mila i nuclei monofamiliari di soli padri. Una minoranza numerosa davanti alla quale non si può girare la testa dall’altra parte. Ne abbiamo parlato con Mauro Melluso, responsabile della Comunità genitore - bambino del Gruppo Abele, per tirare le somme del primo anno d’attività e per ragionare sulla situazione del presente.

Com'è nata e da dove, l'idea di investire risorse ed energia in un progetto così inedito?
Oggi, rispetto a 20/25 anni, c’è una massiccia presenza di famiglie monogenitoriali. Ma per il senso comune, mono­genitorialità significa quasi esclusivamente mamma con figli. Non è così: su un milio­ne di nuclei monogenitoriali, ben 140mila hanno come unico genitore il padre. Si tratta di una percentuale superiore al 10%: minoritaria ma co­munque rappresentativa. Da qui il senso di questo progetto. Innovativo anche perché disattende l’idea che sola la madre sia una base sicura e affidabile per la crescita del bambino.

Riesci a tracciare un bilancio del primo anno di attività?
Il servizio è partito a gennaio, e subito ci sono arri­vate richieste da ogni parte d’Italia. Il che ci conferma l’utilità e soprattutto l’urgenza del progetto. Il cui pieno funzionamento necessita però di una rete che è ancora debole, poco estesa o del tutto inesistente. Un bilancio quindi è parziale e pre­maturo. Si potrà fare quando saranno colmate le distanze tra le molte realtà coinvolte in questo progetto, pubbliche e private, associazioni e istituzioni. Per parte nostra, ci stiamo impegnando a colmarla: come sempre il Gruppo Abele ritiene il noi, cioè la corresponsabilità, il prerequisito per costruire una società dove nessuno sia e si senta escluso, dove tutti siano riconosciuti nella loro dignità.

(piero ferrante)

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