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NotizieLa solidarietà non ha confini. E parla tutte le lingue del mondo

Donne e uomini di origine africana, americana, asiatica, europea. Associazioni, istituzioni, liberi cittadini. Un amalgama di solidarietà e mutualismo è stato generato dalla pandemia ed è riassunto nel grande sforzo che, in quest'anno e mezzo, hanno prodotto le comunità e le associazioni di stranieri a Torino. Sabato scorso il workshop "La partecipazione al territorio di cittadine e cittadini di origine straniera" ha provato a fare il punto su questo tempo e su questo sforzo. E su come intrecciare ulteriormente i cammini

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Davvero usciremo migliori dalla pandemia? Davvero il tempo basterà a trasformare il mondo?

Questo ci siamo chiesti a lungo, un po' tutti. In ogni luogo di confronto e privatamente, ci siamo domandati se gli arcobaleni, gli striscioni, i proclami, le frasi belle, le promesse radicali non fossero solo un modo per provare a convincerci o a rassicurarci mentre, fuori dalle nostre case, donne e uomini morivano come raramente in Occidente nella storia recente.

Poi, come Gruppo Abele, ci siamo trovati in questo incastro bellissimo, in questa centrale di pensieri diversi che ribolliva di esperienze. Accompagnati dalla Città di Torino, per mesi abbiamo incontrato le comunità e le associazioni, tante, di stranieri a Torino e abbiamo scoperto che la pandemia ha funzionato da attivatore sociale.

Africani, americani, europei, asiatici, persone originarie di tutto il mondo, giovanissimi e adulti insieme, prime o seconde generazioni di migranti, hanno raccontato come le proprie comunità di appartenenza abbiano messo in piedi piccole o grandi esperienze di solidarietà verso i proprio connazionali come verso gli Italiani.

Tutte queste esperienze le abbiamo raccolte nel workshop La partecipazione al territorio di cittadine e cittadini di origine straniera che si è tenuto sabato 12 giugno 2021 presso Cumiana 15, spazio trasformato per qualche ora in un amplificatore di solidarietà, mutualismo e vicinanza. E abbiamo scoperto che forse non abbiamo bisogno di "diventare" migliori: ma solo di rendere più costante, visibile e parlante questo bene che abita da sempre i nostri quartieri. In questi mesi è stato inoltre scritto un documento condiviso che punta a essere piattaforma programmatica per l'azione futura. Il documento integrale è scaricabile cliccando sul bottone in basso.

L’evento è stato promosso dal Gruppo Abele con Città di Torino, Enaip Piemonte, Cooperativa Liberi tutti, Animazione Sociale, Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario, Cfiq e Vol.To. Il progetto Fami Impact Interazioni in Piemonte 2 è cofinanziato da Unione Europea, Regione Piemonte, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione generale dell’immigrazione e Ministero dell’Interno.

(piero ferrante)

In questo articolo Immigrazione

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