NotizieLa solidarietà o è per tutti o non è

Prima gli italiani, dice lo schieramento al governo. Prima gli esseri umani, dice il fronte umanitario. Solidarietà perimetrata contro solidarietà universale. Chi sostiene la prima è in linea con lo spirito dei tempi, che prima di decidere se aiutare o meno l'altro ne esamina la provenienza. Chi difende la seconda è un nemico degli italiani in quanto difende gli interessi degli stranieri.Poi succede che il ministro degli interni avvii una stagione di sgomberi, senza preoccuparsi di dove finiranno le persone sgomberate, tra le quali manco a dirlo vi sono molti italiani. A un problema di ordine sociale (persone in lista d'attesa per la casa popolare e così povere da non poter pagare un affitto) lo Stato risponde con brutale repressione (l'immagine del bambino che a Primavalle lascia l'edificio sgomberato con i suoi libri in mano sotto gli occhi dei poliziotti ha fatto il giro del mondo)

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Prima gli italiani, dice lo schieramento al governo. Prima gli esseri umani, dice il fronte umanitario. Solidarietà perimetrata contro solidarietà universale. Chi sostiene la prima è in linea con lo spirito dei tempi, che prima di decidere se aiutare o meno l’altro ne esamina la provenienza. Chi difende la seconda è un nemico degli italiani in quanto difende gli interessi degli stranieri.

Poi succede che il ministro degli interni avvii una stagione di sgomberi, senza preoccuparsi di dove finiranno le persone sgomberate, tra le quali manco a dirlo vi sono molti italiani. A un problema di ordine sociale (persone in lista d’attesa per la casa popolare e così povere da non poter pagare un affitto) lo Stato risponde con brutale repressione (l’immagine del bambino che a Primavalle lascia l’edificio sgomberato con i suoi libri in mano sotto gli occhi dei poliziotti ha fatto il giro del mondo).

E allora un dubbio ci assale. Non è che se viene perimetrata, la solidarietà muore? Non è che se la si riduce ad atto amministrativo (a te sì perché hai i requisiti, a te no perché ne sei privo), poi succede che quel perimetro il potere lo sposterà a suo piacimento? E non è che tu italiano che oggi te la prendi con gli stranieri, poi domani ti troverai a tua volta fuori dal perimetro di una solidarietà arbitraria? Questo per dire che forse la solidarietà è un sentimento e un atteggiamento verso l’Altro: verso il prossimo tuo e il lontano tuo. E che o è universale o non è. Se il volto dell’Altro – chiunque sia – smette di interrogarci, rischiamo che – essendo ognuno di noi l’altro per l’altro – un giorno nemmeno più il nostro volto interrogherà la responsabilità altrui. E quel giorno, come recita il famoso aforisma attribuito a Brecht, non ci sarà nessuno a protestare. Allora forse più che dei migranti dovremmo avere paura di quello che stiamo diventando. E più che dei confini nazionali dovremmo riconoscere che i confini a rischio oggi sono quelli dei valori su cui intendiamo fondare la nostra convivenza.

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(della redazione di animazione sociale, editoriale di apertura del numero 329)

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