NotizieL'allarme del Forum Terzo Settore: "Pochi dispositivi di protezione, il sociale rischia il collasso"

Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, lancia un grido d'allarme, rivolto alle istituzioni, sulle difficili condizioni in cui, in questi giorni emergenziali, operano le associazioni del privato sociale

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"È necessario e urgente distribuire i presidi sanitari anche ai volontari e agli operatori impegnati nelle attività di assistenza alle persone che già si trovavano in una condizione di fragilità e marginalità: in questo periodo difficile ai bisogni di anziani soli, disabili, minori in comunità, migranti provvedono in larga parte le associazioni, le organizzazioni di volontariato e le cooperative sociali. Ma i loro sforzi rischiano di fermarsi perché non dispongono di presidi sanitari di protezione, una carenza che sta esponendo sia i volontari che chi viene aiutato a un rischio enorme di contagio: sono molti i volontari già ammalati e purtroppo anche quelli che sono morti”. Questa la situazione illustrata da Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, di cui anche il Gruppo Abele fa parte, in una lettera inviata al capo della Protezione Civile e commissario straordinario per l’emergenza Covid, Angelo Borrelli e alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo.

È stata fatta una verifica fra le principali reti aderenti impegnate nell’emergenza, e quello che viene fuori è che il fabbisogno minimo di dispositivi sanitari per le prossime quattro settimane è imponente. Non riguarda solo le mascherine, da tempo introvabili, ma camici, occhiali di protezione, guanti, liquidi igienizzanti, termometri a infrarossi, tute di protezione per agenti biologici.

Se questo materiale non verrà messo urgentemente a disposizione della rete di associazioni, rischia di collassare il sistema di aiuto rivolto a migliaia di persone in condizioni di marginalità e fragilità, alle quali l’epidemia di Coronavirus sta aggiungendo ulteriori sofferenze.

In questo articolo Lavoro

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