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NotizieI ragazzi delle periferie sono a rischio povertà educativa

Apprezziamo le scelte operate con responsabilità dal Governo per contrastare la pandemia, consapevoli delle numerose difficoltà. Avvertiamo l'urgenza e il dovere morale di segnalare il gravissimo problema delle ragazze e dei ragazzi delle periferie del Paese riversati per strada, senza possibilità di ricorrere alla DAD, per motivi di indigenza. Da Catania a Napoli, da Bari a Milano, da Torino a Roma, la pandemia con le sue ricadute, sta colpendo in modo grave le periferie delle nostre città, già provate da povertà, disagio e mafie. È un'emergenza alla quale non si può rimanere indifferenti.Stiamo parlando dei giovanissimi, minori di 16 anni, con 40 mq di casa - quando c'è - in obbligo formativo, in condizioni familiari di forte disagio sociale che hanno resistito al lockdown di marzo e che in questa seconda ondata di contagi, non potendo frequentare le scuole, né i centri di aggregazione, né i Centri di Formazione Professionale, sono finiti per strada in balia dei clan, più fragili e disperati di prima, senza punti di riferimento alternativi

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Gentilissimi

Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina

Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia

Apprezziamo le scelte operate con responsabilità dal Governo per contrastare la pandemia, consapevoli delle numerose difficoltà. Avvertiamo l’urgenza e il dovere morale di segnalare il gravissimo problema delle ragazze e dei ragazzi delle periferie del Paese riversati per strada, senza possibilità di ricorrere alla DAD, per motivi di indigenza. Da Catania a Napoli, da Bari a Milano, da Torino a Roma, la pandemia con le sue ricadute, sta colpendo in modo grave le periferie delle nostre città, già provate da povertà, disagio e mafie. È un’emergenza alla quale non si può rimanere indifferenti.

Stiamo parlando dei giovanissimi, minori di 16 anni, con 40 mq di casa - quando c’è - in obbligo formativo, in condizioni familiari di forte disagio sociale che hanno resistito al lockdown di marzo e che in questa seconda ondata di contagi, non potendo frequentare le scuole, né i centri di aggregazione, né i Centri di Formazione Professionale, sono finiti per strada in balia dei clan, più fragili e disperati di prima, senza punti di riferimento alternativi.

I clan reclutano con violenza e forza economica manovalanza proprio tra i soggetti più fragili garantendo giovani leve nelle proprie file. Il momento attuale è il più fertile per la criminalità: la strada. Questi giovanissimi nella quotidianità sono invece impegnati in programmi educativi di salvataggio che li tengono ancorati alla legalità e ora si sentono traditi perché non vedono alternative. Ora si rischia di distruggere ciò che è stato costruito e di farli sentire ‘abbandonati’ o ‘ingannati’. I ritardi nella consegna dei dispositivi per la DAD, l’assenza della connessione, e nei casi come nella Formazione Professionale, il vuoto o il gravissimo ritardo di misure atte a garantire il diritto all’istruzione costituzionalmente tutelato per i minori in obbligo formativo, tracciano un quadro buio nelle nostre periferie.

Abbiamo la certezza che se non interveniamo ora con misure adeguate e immediate, consegneremo la prossima generazione nelle mani della criminalità. Subiremo un’ondata ancora più devastante di giovani criminali se non riusciremo a prevenire l’aggravamento della povertà educativa. Dove c’è il degrado e l’assenza dei presidi scolastici e formativi, la criminalità non può che ingrassare. Uno Stato previdente e democratico come il nostro ha il dovere di tutelare specialmente i soggetti più fragili e meno abbienti come ci indica la nostra amata Costituzione.

Chiediamo misure urgenti e immediate come la dote tecnologica per i minori in obbligo formativo e la possibilità per i minori fragili della didattica in presenza ed eccezioni di aggregazione per i casi più disagiati.

Chiediamo l’attenzione del Governo e misure concrete di contrasto alla povertà educativa nelle periferie con interventi infrastrutturali di riqualificazione urbana, sociale e formativa che restituiscano dignità e futuro alle giovani generazioni. I nostri ragazzi più fragili si aspettano alternative concrete e non parole.

Interveniamo subito prima che sia troppo tardi, facciamo sentire ai giovanissimi nel disagio, l'abbraccio e il sostegno dello Stato.

(Primo firmatario Luigi Ciotti, presidente Gruppo Abele e Libera)

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