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NotizieLuigi Ciotti su morte madre e bambino in mare

Due donne e un bambino lasciati alla deriva in mare. Una madre e un bimbo morti. Chi si astiene oggi diventa complice. E noi non vogliamo esserlo. Per quanto riguarda le azioni concrete da fare siamo impegnati ogni giorno. Non solo come Gruppo Abele, da 53 anni, ma anche attraverso Libera e la Rete Numeri Pari, di cui facciamo parte. Per i diritti di tutti gli "ultimi". Ma oggi vanno dette anche alcune parole. Chiare. Le affidiamo a Luigi Ciotti

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Chi si astiene oggi diventa complice. E noi non vogliamo esserlo. Per quanto riguarda le azioni concrete da fare siamo impegnati ogni giorno. Non solo come Gruppo Abele, da 53 anni, ma anche attraverso Libera e la Rete Numeri Pari, di cui facciamo parte. Per i diritti di tutti gli "ultimi". Ma oggi vanno dette anche alcune parole. Chiare. Le affidiamo a Luigi Ciotti

«Non ci sono parole, ma soprattutto non bastano più le parole. Come non basta la rabbia, l’indignazione, il disgusto. La notizia di due donne – una salva per miracolo – e di un bambino lasciati morire per il rifiuto di essere riportati nei lager libici, luoghi di umiliazione e di violenza, è il segno ulteriore di una barbarie alla quale bisogna opporre azioni concrete.

Chi si astiene oggi diventa complice. La storia ci insegna che il male vince anche grazie al contributo degli indifferenti e delle nazioni che per bassi interessi di bottega hanno stretto patti con dittature o paesi senza governi stabili e riconosciuti. Impediamo che quella storia si ripeta. Mobilitiamoci e organizziamo il nostro “no” alla perdita di umanità, alla svendita della democrazia, al naufragio delle coscienze».

(don luigi ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele)

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