gioco sicuro

NotizieNon esiste "Gioco sicuro"

L'Agenzia dei Monopoli che ha recentemente lanciato una applicazione per smartphone dal nome Gioco sicuro!L'app, disponibile sugli store Android e IoS, è l'app "ufficiale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il contrasto al gioco illegale e per la promozione del gioco legale e responsabile".Agevola il giocatore a "individuare su mappa gli esercizi autorizzati", "verificare la regolarità delle proprie giocate" e "controllare le limitazioni sugli orari consentiti di gioco per gli apparecchi con vincita in denaro". Insomma, guida nella ricerca, rassicura le giocate e controlla i tempi. Una sorta di consigliere per il gioco. Che, come tutti i giochi d'azzardo, facilita lo svuotamento delle tasche del cittadino. Ma rassicurandolo

  • Condividi

- Pronto, ho un problema a scaricare l’app "Gioco sicuro”. Come devo fare?
- Salve, questo è un servizio di aiuto per chi ha problemi di gioco.
- Infatti, io ho cercato su internet “problemi di gioco”.
- Signore, lei sta cercando supporto per problematiche relative al gioco d’azzardo?
- Ah no, io non gioco d’azzardo, gioco per passatempo.
- Bene, allora nel caso avesse bisogno può ricontattarci.
- Grazie, non ne ho “ancora” bisogno.

Ho riportato un dialogo telefonico tra un operatore del nostro Servizio di Accoglienza e una persona in cerca di aiuto. L’incognita è il tipo di aiuto.
Dalla conversazione si evince che le richieste di aiuto possono essere molteplici, di varia natura e soprattutto subdole e ambigue. Come subdola e ambigua è l’ingegnosa trovata dell’Agenzia dei Monopoli che ha recentemente lanciato una applicazione per smartphone dal nome Gioco sicuro!
L’app, disponibile sugli store Android e IoS, è l’app "ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il contrasto al gioco illegale e per la promozione del gioco legale e responsabile”.
Agevola il giocatore a “individuare su mappa gli esercizi autorizzati”, “verificare la regolarità delle proprie giocate” e “controllare le limitazioni sugli orari consentiti di gioco per gli apparecchi con vincita in denaro”. Insomma, guida nella ricerca, rassicura sulle giocate e controlla i tempi. Una sorta di consigliere per il gioco. Che, come tutti i giochi d’azzardo, facilita lo svuotamento delle tasche del cittadino. Ma rassicurandolo.

Ho scaricato anche io la app Gioco sicuro, simulandomi giocatore. È stato sconcertante trovare nel software, appena installato, tutti gli ingredienti che fanno di un giocatore un potenziale giocatore d’azzardo: stimolo, reazione, rinforzo. Tutte le componenti che, con un tocco sullo schermo del cellulare, agganciano le persone più fragili (anziani, casalinghe, ragazzi) con l’illusione della vincita e le intrappolano nella logica del doversi rifare dopo l’inevitabile perdita, spendendo sempre di più. Finendo col degradare se stessi e coloro che gli stanno accanto.

Ma quindi cosa significa giocare d’azzardo? Evitando di sfogliare i manuali scientifici sulle dipendenze, trascrivo la definizione della Treccani: “Attività ludica in cui ricorre il fine di lucro e nella quale la vincita o la perdita è in prevalenza aleatoria, avendovi l'abilità un'importanza trascurabile. Ne esistono svariati tipi, dai più antichi, come il gioco dei dadi (azzardo deriva dall'arabo az-zahr, che significa dado), a quelli più recenti effettuati con apparecchi automatici o elettronici. Possono dar luogo a una condizione patologica di dipendenza consistente nell'incapacità cronica di resistere all'impulso al gioco, con conseguenze anche gravemente negative sull'individuo stesso, la sua famiglia e le sue attività professionali”. Con questa basilare premessa come può un gioco essere considerato “sicuro”?
Azzardo vuol dire rischiare valori importanti, come i risparmi, l’utilità sociale dell’attività economica, la salute. Gioco sicuro è un ossimoro!

Vedo e conosco giocatori d’azzardo che si sono indebitati con qualche finanziaria per decine di migliaia di euro. Alcuni sono diventati preda di usurai. Altri sono andati in rosso coi conti bancari, hanno chiesto tutti i prestiti possibili a parenti e amici, e infine hanno dilapidato i risparmi di casa, lacerando i rapporti familiari. Quando subentra la patologia, le sicurezze affettive consolidate sono messe in crisi dall’irrompere di emozioni negative e dall’insinuarsi di sentimenti ostili: all’inizio lo shock, quando la famiglia scopre l’impensabile, lo spavento e lo sgomento di fronte all’ammanco economico, la delusione per il tradimento del patto di lealtà domestica; poi la rabbia per il danno subito e il rancore di fronte alla difficile quotidianità dei debiti da sanare. Si instaura un clima di sospetto, che cresce di fronte alle reiterate e disattese promesse di smettere. La vergogna, ancora più che la colpa, getta un’ombra di fallimento che tramite il giocatore avvolge l’intera famiglia. È la cronaca a dirci che, ogni tanto, qualcuno "non regge" e si ammazza.

Valutare questa triste realtà per un operatore è molto importante. Per dirla con le parole di Vasco nell’ultimo singolo Siamo qui: “Abbiamo dimenticato quello che siamo e pensiamo di essere quello che abbiamo. Abbiamo iniziato un’evoluzione che ci ha portato ad avere dei guai”. Quindi, vogliamo vedere il problema e smascherare l’ipocrisia che persiste sul tema gioco d’azzardo che consente di capitalizzare i tanti profitti (dell’industria delle scommesse, dello Stato, della criminalità) ignorando i costi della dipendenza.
Dopo l’abolizione per legge degli spot pubblicitari sul gioco e l’attuale dibattito regionale sull’abrogazione della legge sul contrasto alla pratica del gioco d’azzardo in Piemonte, si compensa l’ammanco economico dell’industria dell’azzardo impiegando la macchina degli algoritmi.
È il braccialetto elettronico del gioco d’azzardo. Piacevole, narcotizzante. Culla il giocatore nel sonno della consapevolezza, come ha dichiarato Maurizio Fiasco, su Avvenire.
I giocatori, con questa app, sono accompagnati a scommettere e puntare. Vengono rassicurati che non si tratta di una truffa perché è gioco sicuro, legale. È un servizio al cliente, che rispetta le normative vigenti, ma il messaggio è subdolo.
Il Codice Penale (artt. 718-723) vieta il gioco d’azzardo, ma la legislazione in deroga, tramite le concessioni rilasciate da Monopoli di Stato, fa dell’Italia una delle nazioni al vertice mondiale per il fatturato del settore. “Se si applicasse all’azzardo la terminologia utilizzata per le droghe illegali, si parlerebbe di pusher per chi ne favorisce la diffusione e di cupole per quanti ne traggono profitti, spesso illeciti” (Leopoldo Grosso).

Mettiamoci in gioco, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, di cui il Gruppo Abele fa parte, ha chiesto che venga ritirata la app Gioco sicuro: “Se, in generale, non costituisce problema uno strumento che permetta di distinguere tra legale e illegale, tale app è però pensata e presentata per avvalorare l’idea, profondamente sbagliata, che il gioco legale sia sicuro e che ad essere problematico sia solo il gioco illegale”. Ora aspettiamo una risposta del governo, a carte scoperte.

(pasquale somma, Servizio Accoglienza Gruppo Abele)

Cosa facciamoDa sempre accanto agli ultimi