NotizieScuola Common, la formazione necessaria, anche in tempo di Covid

Scuola Common non si è arresa di fronte alla pandemia. Anche quest'anno il Gruppo Abele, Libera e il Master multiateneo in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione sono riusciti a garantire il percorso di formazione nazionale che da cinque anni serve a riflettere sullo stato dell'arte e sulle prospettive future dell'azione delle comunità monitoranti nello scenario presente

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Scuola Common non si è arresa di fronte alla pandemia. Anche quest’anno il Gruppo Abele, Libera e il Master multiateneo in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione sono riusciti a garantire il percorso di formazione nazionale che da cinque anni serve a riflettere sullo stato dell’arte e sulle prospettive future dell’azione delle comunità monitoranti nello scenario presente.

L’edizione 2020 ha provato a coniugare il tema della prevenzione civica del malaffare alla luce della crisi Covid-19. Se in tanti hanno denunciato e segnalato i rischi di opacità e infiltrazione, compito della Scuola è stato di indicare strategie di azione nello scenario presente.

Ecco perché, dopo il benvenuto del professor Alberto Vannucci, direttore del Master APC che ha aperto l’evento, gli interventi si sono declinati sulla falsa riga di tre moduli.

Il primo, Come potenziare la legge 190/2012 alla luce delle esigenze della società civile, è servito a riflettere sull’attualità della legge 190/2012 di contrasto alla corruzione, ragionando soprattutto su una questione: la sua prospettiva civica e dunque sull’uso della trasparenza amministrativa tramite l’esercizio del diritto di sapere e tutela dei segnalanti di opacità.

Spunti interessanti sono emersi sul fenomeno del whistleblowing, su cui l’Italia patisce diversi ritardi. Ecco allora l’importanza di ripensarlo, mettendo testa e mani all’idea della creazione di un istituto di segnalazione che sia in grado di tutelare il progetto di vita di chi sceglie di riportare opacità sul luogo di lavoro, e di come sia necessario prevedere, nella futura legge italiana che dovrà porsi in linea con la direttiva europea 1937 del 2019, in grado di garantire accompagnamento informale a queste persone.

Chi si occupa di anticorruzione dal basso sa però che la legge sulla prevenzione non funziona se a essa non corrisponde l’organizzazione di forme d’impegno in grado di darle seguito: già fin d’ora possiamo fare moltissimo, come normali cittadini, per vigilare il bene comune anche nello scenario di crisi sanitaria presente. Per questo, il secondo modulo (cuore della scuola) si è incentrato sulle strategie di monitoraggio civico fondate sulle comunità in tempi di Covid-19. Abbiamo introdotto il tema in linea con lo stile del progetto Common, di cui la scuola è solo una delle espressioni, e tutti gli interventi sono stati utili per spiegare gli strumenti di cittadinanza utili per monitorare lo scenario attuale. Focalizzare l’attenzione pubblica sulla gestione degli appalti e delle risorse sanitarie (e questo grazie a Illuminiamo la Salute), restare vigili sulle questioni ambientali e sulla distribuzione dei finanziamenti europei: tutto questo è di indubbia importanza quando si parla di trasparenza e lotta alla corruzione.

Il terzo e ultimo modulo s’è domandato se la formazione ai temi dell’integrità e il ruolo delle comunità (territoriali o digitali), vada a cambiare o almeno a farsi più urgente alla luce della pandemia. Una serie di relatrici e relatori, introdotti dal filosofo Vittorio Alberti referente di questi temi per il Vaticano, ci hanno aiutato a riflettere su esperienze concrete e scenari d’impegno sul fronte dell’educazione e dell’organizzazione di comunità.

In conclusione: la sensazione predominante di chi ha vissuto la quinta edizione di Scuola Common è che sia urgente moltiplicare le esperienze formative capaci di generare consapevolezza. Occorre fare della trasparenza e dell’anticorruzione una pratica comune, quotidiana, non eccezionale.

Il sentire comune è quella forza che fa andare avanti la politica. Scuola Common 2020 si è conclusa, ma in realtà è appena iniziata: in questi giorni abbiamo riscoperto il nostro diritto di sapere, ci hanno fornito gli strumenti per essere cittadini attenti e responsabili e qualora ci siano dati mancanti, sappiamo anche come chiederli. Tocca a noi.

(alessandra scalia, studentessa del Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione)

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