NotizieSolidarietà alle ONG palestinesi

Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele, ha sottoscritto, insieme ad altre personalità del mondo della politica, della cultura e dell'impegno civile, un appello rivolto al Governo italiano e al nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio affinché venga espresso, dal nostro Paese, sostegno a sei ONG palestinesi attive per i diritti umani, dichiarate "terroriste" da Israele

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Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele, ha sottoscritto, insieme ad altre personalità del mondo della politica, della cultura e dell'impegno civile, un appello rivolto al Governo italiano e al nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio affinché venga espresso, dal nostro Paese, sostegno a sei ONG palestinesi attive per i diritti umani, dichiarate "terroriste" da Israele.

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Ai sensi della legge nazionale antiterrorismo israeliana del 2016, il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha dichiarato “organizzazioni terroristiche” sei associazioni della società civile palestinese: Al-Haq, Addameer, Defense for Children-International, Union of Palestinian Women’s Committees, the Bisan Research and Advocacy Center e Union Of Agricultural Work Committees.

Si tratta di un fatto gravissimo.

Lo stesso Gantz, ex-capo di stato maggiore, durante una recente campagna elettorale si è vantato di aver fatto tornare alcuni quartieri di Gaza “all’età della pietra”, per aver guidato la sanguinosa operazione militare “Margine Protettivo”. In effetti il bilancio dell’attacco è stato di oltre 2.000 vittime, in maggioranza civili, migliaia di feriti e la distruzione di moltissimi edifici civili.

Le ONG in questione si occupano della difesa dei diritti umani dei minorenni, delle donne e di altre categorie vittime delle politiche israeliane di occupazione e di pulizia etnica strisciante. Non a caso hanno ricevuto la solidarietà di importanti ONG internazionali come Human Rights Watch e Amnesty International e di oltre venti organizzazioni israeliane, tra cui la più nota a livello internazionale è B’Tselem.

I sottoscritti esprimono stupore e dissenso per la decisione del ministero della Difesa israeliano e si riconoscono in quanto scrivono le ONG israeliane: “La documentazione, la difesa e l'assistenza legale sono attività fondamentali per la protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Criminalizzare tale lavoro è un atto di codardia, caratteristico dei regimi autoritari repressivi. La società civile e i difensori dei diritti umani devono essere protetti”.

Questa ennesima iniziativa rischia di rappresentare un precedente e potrebbe far presagire ulteriori interventi repressivi nei confronti dei difensori del diritto internazionale e dei diritti umani.

Ci rivolgiamo al Governo italiano e al nostro ministro degli Esteri perché intervengano nei confronti del Governo israeliano e lo inducano a revocare una decisione che tanta sorpresa e indignazione ha suscitato.



Primi firmatari: Moni Ovadia | Tomaso Montanari | Livio Pepino | Luciana Castellina | Marco Revelli | Domenico Gallo | Gianni Tognoni | Cristina Alziati | Simona Taliani | Carlo Ginzburg | Alessandra Algostino | Francesco Pallante | Francesco Martone | Valentina Pazè

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