amministratori sotto tiro 2018

NotizieSotto tiro: nel Paese della “sicurezza”, dove viene minacciato un amministratore ogni 15 ore

È stato presentato a Roma il 5 aprile il rapporto annuale di Avviso pubblico. Il titolo è "Amministratori sotto tiro" e spiega come nel 2018 gli atti intimidatori verso amministratori locali siano aumentati del 170%

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È stato presentato a Roma il 5 aprile l'ottavo rapporto annuale di Avviso Pubblico Amministratori sotto tiro. Come ogni anno, l'obiettivo è spiegare quanti amministratori e per quali ragioni vengano minacciati durante lo svolgimento del proprio lavoro. Uno degli aspetti più violenti del fenomeno della rappresentanza politica, insomma.
Il rapporto relativo al 2018 dice che sono stati 574 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza nei confronti degli amministratori locali censiti da Avviso Pubblico nel 2018, uno ogni 15 ore. Dal 2011, anno della prima edizione del rapporto in cui furono censiti 212 casi, gli atti intimidatori sono aumentati del 170%. Il fenomeno lo scorso anno ha coinvolto tutte le regioni italiane a eccezione della Valle d’Aosta, 84 Province e 309 Comuni.
Dunque, nei mesi in cui la politica con maggior rappresentanza, quanto meno numerica, ossia quella del governo, si occupa del tema della sicurezza, additando di continuo migranti e altre minoranze, per proteggere (prima) gli italiani, succede che i politici che amministrano più da vicino il territorio, quelli che lavorano nelle Province, nei Comuni, nelle Regioni, vengano minacciati costantemente. Più che mai.
In particolare, nei sei mesi da quando si è insediato il nuovo governo, e in particolare tra aprile e luglio, sono stati quasi 200 gli attentati.
Le regioni più pericolose per sindaci e colleghi sono la Campania, con 93 casi e un aumento dell’8% rispetto al 2017. Segue la Sicilia con 87 (+10%). Al terzo posto la Puglia con 59, poi la Calabria con 56.
Gli atti intimidatori sono per la maggior parte diretti (l’81%). Ciò vuol dire che a essere minacciati sono personalmente i politici o gli impiegati degli enti territoriali. Nei casi indiretti (il 19%) si tratta di danneggiamenti alle proprietà comunali: municipi, uffici, mezzi pubblici, servizi sanitari, idrici, elettrici. La tecnica prediletta è l’incendio. Ma sono in aumento aggressioni verbali, comprese quelle sui social network, e fisiche.
I posti più caldi sono in quei territori in cui gli enti, Comuni o Province, sono stati recentemente sciolti e commissariati. Per infiltrazioni mafiose. Tuttavia esistono anche 16 municipi sparsi sul territorio nazionale in cui ogni anno, negli ultimi quattro anni, sono state registrate violenze e minacce contro gli amministratori. Posti in cui è quasi abituale.
E il 2019 non è iniziato meglio: nel primo trimestre le minacce sommate arrivano a 154 casi: una ogni 14 ore. La sicurezza rimarrà nell’agenda politica ancora a lungo. Ma viene spontaneo chiedersi chi mira a intimidire gli amministratori locali: chi sul territorio ci vive e coltiva degli interessi o chi è di passaggio.
E poi, il tema della sicurezza non dovrebbe forse vedere d’accordo, e al “sicuro”, i politici che lo argomentano e quelli che lo amministrano?

Scarica il Rapporto 2018 Amministratori sotto tiro

(toni castellano)

In questo articolo Immigrazione, Lavoro, Mafie e corruzione

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