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NotizieSulla pelle dei bambini

La Communauté Abel ha curato e redatto, insieme a una serie di partner pubblici della Costa d'Avorio, un rapporto sulla tratta dei minori a Grand-Bassam, città cin cui opera da decenni. Il documento non è solo uno strumento conoscitivo, ma anche un modo per denunciare una situazione che vede anche l'Occidente più ricco direttamente responsabile

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Il centro di documentazione, ricerca e formazione della Communauté Abel, insieme al Ministero delle Donna, della Famiglia e dell'Infanzia attraverso la Direzione per la Tutela dell’infanzia (DPE) della Costa d’Avorio, il Comitato Nazionale per la Lotta alla Tratta di Persone (CNLTP) della Costa d’Avorio, il Centro Sociale di Grand-Bassam e l'Associazione dei Bambini e Giovani Lavoratori della Costa d’Avorio (AEJT) ha coordinato e realizzato un’inchiesta sulla tratta di bambine e bambini e ragazze e ragazzi a Grand Bassam inserita nell'ambito del progetto "PROGRAMMA DI PARTECIPAZIONE DEI BAMBINI IN AFRICA PER UNA RETE CONTRO LO SFRUTTAMENTO SESSUALE (PARLE)”, di cui pubblichiamo un estratto. A coordinare il lavoro è stata Ecpat France, finanziato dall’AFD (Agence française de développement). Il progetto vuole contribuire a realizzare il diritto dei minori di vivere liberi da ogni forma di sfruttamento: sessuale e non solo.

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In Africa, il lavoro forzato colpisce più di un milione di bambini, la maggior parte di loro tra i più poveri del continente. Sono circa 200 mila ogni anno a lavorare nel settore agricolo. Questi bambini sono utilizzati in particolare come manodopera nelle grandi piantagioni industriali dell'Africa. La loro situazione è paragonabile a quella della schiavitù. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalità (UNODC), l'Africa occidentale è la regione del continente più colpita dal lavoro minorile (63% della tratta), mentre lo sfruttamento sessuale riguarda il 31% delle vittime di traffico in Africa occidentale.

Questa indagine è stata condotta in 10 distretti e villaggi del Comune di Grand-Bassam con l’obiettivo di conoscere e analizzare l’ampiezza, la portata, il contesto nonché i vari elementi costitutivi della tratta di bambini e adolescenti nel comune di Grand-Bassam.

La popolazione target dell'indagine è costituita da bambini e adolescenti (sino ai 21 anni) vittime di tratta nel Comune di Grand-Bassam. 153 sono state le vittime di tratta identificate dal Comitato di valutazione ; tra queste, 85 sono le vittime di tratta a livello nazionale e 68 quelle di tratta internazionale identificate; 38 sono le vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale a livello nazionale e 21 per la tratta internazionale (59/153); 47 sono le vittime di tratta ai fini di sfruttamento economico a livello nazionale e 47 a livello internazionale (94/153)

L’inchiesta evidenzia inoltre come questo traffico sia chiaramente uno sfruttamento da parte di diverse reti formali o informali delle molteplici situazioni di vulnerabilità delle vittime. La mancanza di stabilità familiare, l'analfabetismo, l'affido familiare, l'esistenza di reti di tratta delle persone, l’insicurezza alimentare, la povertà materiale, l’assenza di controllo sociale e gli ostacoli all'accesso alle cure rappresentano gli elementi e i fattori di vulnerabilità che minano la capacità delle vittime di agire di fronte all'inganno o all'offerta di pagamenti o benefici da parte della rete di tratta delle persone.

La tratta nazionale e la tratta transnazionale a fini di sfruttamento sessuale o economico sono tra i rischi maggiori a cui sono esposti i ragazzi e le ragazze vulnerabili del Comune di Grand-Bassam. Bambini e adolescenti sono sfruttati, posti in una situazione di semilibertà, abusati e vittime di reti di sfruttamento. La situazione è molto complessa e le responsabilità sono condivise tra i diversi attori dell'ecosistema di protezione dell'infanzia.

In ogni caso, la Communauté Abel continuerà a fornire ai minori in situazioni di vulnerabilità gli strumenti socio-educativi per uscire dalla loro situazione di emarginazione e quindi proteggerli dalla tratta di esseri umani. E continuerà a fornire tali strumenti anche alle famiglie e alle comunità delle vittime e dei bambini in situazione di vulnerabilità e a sviluppare dei programmi socio-educativi che spingano famiglie e comunità ad aderire alle iniziative di contrasto della tratta di bambini e adolescenti nel Comune di Grand-Bassam.

L'indagine ha rivelato diverse situazioni di traffico di minori e adolescenti a livello nazionale e transnazionale nel Comune di Grand-Bassam. Il coinvolgimento della famiglia nel traffico di minori, l’assenza di controllo sociale di fronte allo sfruttamento economico e sessuale dei bambini e l’insufficiente azione del governo per combattere efficacemente la piaga del traffico di bambini, rivelano, in particolare, che la tratta di bambini e adolescenti nel Comune di Grand-Bassam è il risultato di gravi mancanze nel sistema di protezione dell'infanzia ivoriana. È quindi necessario studiare diverse forme interventi per contribuire a risolvere tale problematica.

In considerazione di questa molteplicità e diversità, vengono formulate differenti raccomandazioni a livello dei diversi attori del sistema di protezione dell'infanzia: lo Stato e i partner per lo sviluppo, la comunità, la famiglia e il bambino/adolescente.

Ma l’inchiesta non è che un primo passo, in una tappa più grande che, a questo punto, richiede una risposta pratica, politica, continentale e transcontinentale. "I trafficanti – il ragionamento di Leone De Vita, della Communauté Abel – utilizzano la povertà di mezzi e di informazioni delle famiglie per sfruttare ragazzi/e. Lo Stato ivoriano, le organizzazioni internazionali, la società civile devono assumersi le proprie responsabilità".

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