NotizieUn anno di Servizio Civile al Gruppo Abele

Il 16 marzo 2015, quando tutto è iniziato, Daniela Panero ci lesse una poesia di Danilo Dolci in cui si diceva che "ciascuno cresce solo se sognato". Ringraziamo tutti quelli che, in questi dodici mesi, ci hanno stimolato, aiutato e, perché no, anche rimproverato. Siamo stati sognati e per questo siamo cresciuti

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È passato un anno, ormai, dal primo giorno di servizio civile. Abbiamo cominciato come un gruppo compatto e finiremo con alle spalle una storia di amicizia, che, speriamo, continuerà nel tempo.
In un primo momento, per molti di noi, la scelta di fare servizio civile tramite Garanzia Giovani è stata anzitutto un’alternativa alla disoccupazione. Stanchi di inviare curriculum senza ricevere una risposta, infiacchiti dai troppi “le faremo sapere”, siamo arrivati a mettere in discussione le scelte accademiche o professionali intraprese fino ad allora. E poi siamo arrivati qui, al Gruppo Abele, che da 50 anni rappresenta una seconda possibilità per quanti vivono una situazione di disagio.
E, in un certo senso, il Gruppo ha rappresentato una seconda possibilità anche per noi perché ci ha permesso di ritrovare quel “senso” che molti di noi credevano di aver smarrito. Qui abbiamo imparato cosa significa mettersi “al servizio” di altri, ma soprattutto abbiamo riscoperto il Noi, che è l’unica dimensione possibile per crescere.
Sempre qui abbiamo toccato con mano una realtà che i più preferiscono ignorare e ce ne siamo innamorati. E abbiamo fatto molta esperienza, anche in settori dell’associazione inusuali per questo tipo di attività volontaria, come quello dedicato alla cultura. Parole come “sperimentare” o “crescere” possono sembrare retoriche ma non lo sono. Sono piene di significato. Un significato che per noi è stato presente tutti i giorni. Lo è stato per Djibi e Gabriele, che non mancano mai di strappare un sorriso a chi arriva oltrepassando i tornelli all’ingresso; per Pushpa, che in biblioteca cerca di capire come fare nuove proposte per promuovere un patrimonio tanto ricco e prezioso; per Cinzia, che si infervora e si batte contro la corruzione; per Claudia, che risolve ogni problema logistico; per Salwa, che non manca mai di sorridere teneramente a chi le porge il piatto in mensa; e poi per Marco, Marta, Davis, Gianluca, Francesca, Giada, Silvia, Max.
Ognuno di noi è molto diverso dall’altro, per origini, per formazione e per carattere; ognuno ha fatto un’esperienza diversa. Ognuno ha trovato, con gli altri, un motivo per essere qui al Gruppo Abele per un intero anno e farne tesoro. Perchè luoghi e associazioni come questa sono custodi attenti di vite di tutti i tipi, che si intrecciano, anche solo per poco. Siamo persone che si incontrano, storie che si mescolano, per dare alla vita quel qualcosa in più di cui si ha bisogno e che forse, in fondo, manca.
Ecco. Questo è il servizio civile al Gruppo Abele. Con le sue grandi fatiche e le sue grandi gioie, i suoi momenti di sconforto e le sue soddisfazioni: è un anno per mettere passione nelle attività quotidiane. Un anno per incontrarsi, per fare la differenza in positivo, anche piccola, come un seme, per gli altri e per se stessi. Un anno che porteremo tutti nel cuore.

Il 16 marzo 2015, quando tutto è iniziato, Daniela Panero ci lesse una poesia di Danilo Dolci in cui si diceva che “ciascuno cresce solo se sognato”. Ringraziamo tutti quelli che, in questi dodici mesi, ci hanno stimolato, aiutato e, perché no, anche rimproverato. Siamo stati sognati e per questo siamo cresciuti.

(valentina casciaroli - Ufficio Comunicazione e Stampa)

 

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