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NotizieUna comunità educante per prevenire le ingiustizie sociali

Si chiama NOE, Nuovi Orizzonti Educativi ed è l'azione territoriale del programma "Una comunità che educa" che mette in rete 33 realtà associative del privato sociale ed enti pubblici con l'obiettivo di creare un "ecosistema formativo" nel quartiere Barriera di Milano a Torino. Tra le associazioni, anche il Gruppo Abele

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N.O.E. Ovvero:Nuovi Orizzonti Educativi. È l’azione territoriale del programma Una comunità che educa (promosso e finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo, dalla Città di Torino – Assessorati alle Politiche educative, alle Politiche sociali, alle Politiche giovanili – dalla Circoscrizione VI e dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte) e nasce con l’obiettivo di supportare lo sviluppo di una comunità educante nel quartiere di Barriera di Milano attraverso la proposta di nuove opportunità educative extrascolastiche per famiglie, bambine e bambini, ragazzi e ragazze, intersecando l’impegno di scuola, enti locali e privato sociale.

N.O.E. infatti integra, coordina e mette a sistema in un triennio (2021-2023) le esperienze e le competenze di oltre 33 soggetti del territorio che si impegnano a costruire un percorso educativo territoriale che fin da ora abbia i caratteri della sostenibilità futura.

Parte integrante del progetto è anche il Gruppo Abele, con la Drop House, centro diurno per donne in condizioni di vulnerabilità di via Pacini 18.

“Il reale cambiamento sociale parte dall'investimento che si fa sulle nuove generazioni e il cambiamento sarà reale solo se frutto di un concerto di obiettivi e azioni condivise. Questo è NOE e siamo felici di essere anche noi della Drop House protagonisti di questa rete fitta di intrecci tra le scuole, il privato sociale, le famiglie, il territorio”, ragiona Patrizia Ghiani, coordinatrice dell’area Povertà e inclusione sociale del Gruppo.

“Abbiamo di fronte 3 anni di collaborazione che accresceranno le sinergie utili a costruire nuovi orizzonti educativi che andranno avanti ben oltre i limiti di tempo progettuali, perché in questo percorso le 33 realtà coinvolte si conosceranno a fondo e si contamineranno, regalando a questo quartiere la ricchezza che nasce dalla reale integrazione degli interventi”.

Un progetto che, oltre alle finalità pratiche e ricadute immediate, nasce anche come pretesto aggregante per consolidare le reti sociali operative in una zona di Torino spesso tenuta ai margini della discussione politica e interessata da interventi spesso occasionali e quasi mai strutturali.

Tutte le informazioni e il calendario aggiornato delle attività per famiglie e per bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi sono disponibili sul nuovo portale www.noebarriera.it

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