NotizieUna Scuola nazionale per imparare a fare anticorruzione dal basso

Dal 2013 all'inizio del 2016, Libera e Gruppo Abele si sono spese per dare una voce forte alla società civile e domandare al decisore nazionale tutte quelle norme anticorruzione non ancora approvate, o modificare quelle insufficienti. Un milione di persone si sono unite sotto il nome di "Riparte il futuro". Oggi occorre però fare un passo in più

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Ultimi giorni (e ultimi posti) per partecipare alla Prima scuola nazionale di Cittadinanza monitorante: iscrizioni aperte fino al 30 giugno.
Le iscrizioni chiuderanno il 30 giugno, per permettere poi allo staff organizzativo di definire gli aspetti logistici sui quali i partecipanti saranno informati tramite mail private. Auspichiamo che queste ultime adesioni arrivino soprattutto da Friuli, Puglia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Marche e Umbria: uno dei criteri che si vuole infatti garantire è la territorialità, che sarà priorità anche durante le selezioni delle domande di partecipazione. Ricordiamo che eventuali iscritti esterni alle due organizzazioni, qualora vi siano ancora posti disponibili, sosterranno un costo pari a 150 euro.

Dal 2013 all’inizio del 2016, Libera e Gruppo Abele si sono spese per dare una voce forte alla società civile e domandare al decisore nazionale tutte quelle norme anticorruzione non ancora approvate, o modificare quelle insufficienti. Un milione di persone si sono unite sotto il nome di “Riparte il futuro”. Oggi occorre però fare un passo in più: se la campagna continua, pur in forme autonome dalle associazioni e con il contributo di chiunque voglia spendersi sui temi, è quanto mai necessario che Libera e Gruppo Abele tornino invece a rispondere ai bisogni di conoscenza e di maggiore impegno, nati sui territori anche grazie a quella spinta originaria.
Non basta quindi che il diritto di sapere sia riconosciuto dalle norme sulla trasparenza: per fare la propria parte nella lotta al malaffare, è necessario saperlo esercitare, divenendo cittadinanza monitorante. Come società civile, ci spetta quindi il compito della vigilanza diffusa.
Ecco perché le due associazioni si sono organizzate dotandosi di un settore comune per far fronte a queste esigenze di conoscenza e dotazione di strumenti, denominato appunto “Cittadinanza monitorante e anticorruzione civica” .

La Prima Scuola nazionale sui temi segna il lancio di questo nuovo settore, che moltiplicherà nel tempo impegno e attività: è organizzata all’interno dell’esperienza del Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della corruzione dell’Università di Pisa, di cui è a tutti gli effetti un modulo professionalizzante, ma si apre anche agli attivisti del Gruppo Abele e di Libera (tutti i coordinatori regionali, oltre che coordinatori provinciali, referenti di presidio e attivisti particolarmente interessati a questi temi). Si terrà dal 14 al 16 luglio presso la Certosa del Gruppo Abele, ad Avigliana (Torino).
L’idea è condividere un luogo di studio e conoscenza che sappia far dialogare gli operatori del piccolo presidio con gli allievi del Master pisano, i volontari di Gruppo Abele con i ricercatori sui temi, gli attivisti di altre associazioni con i coordinatori regionali di Libera. Il fine è dare compimento alle parole di Lev Tolstoj secondo cui “se i corrotti si uniscono tra loro per costituire una forza, allora anche gli onesti devono fare lo stesso”.


La scuola è gratuita per gli attivisti di Libera e Gruppo Abele ed ha un costo di 150 euro per gli esterni (salvo disponibilità di posti).

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In questo articolo Mafie e corruzione

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