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La vita dei bambini negli ambienti digitali: il progetto Genitori&Figli del Gruppo Abele organizza il 7 marzo alle 18.30 un incontro con lo psicologo e psicoterapeuta Alberto Rossetti

7 marzo
Torino - Binaria, via Sestriere 34
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Martedì 7 marzo, alle 18.30 a Binaria in via Sestriere 34 a Torino, l'incontro The Social Dilemma organizzato dal progetto Genitori&Figli del Gruppo Abele Onlus, ospita lo psicologo e psicoterapeuta Alberto Rossetti per discutere sui temi del suo ultimo libro La vita dei bambini negli ambienti digitali. Con lui lo scrittore Enrico Chierici, da sempre coinvolto nella formazione di giovani e adolescenti. A coordinare l’evento Manuela Battista, giornalista, docente di scuola elementare ed esperta di social media e mondo digital.

Una recente indagine condotta da Kaspersky ha evidenziato come ormai il 55% dei bambini dai 5 ai 10 anni disponga di un dispositivo personale e che il 74% ne utilizzi uno anche mentre si trova in compagnia di amici e coetanei. Un uso esteso che però non è scevro da rischi dato che il 36% dei più piccoli in questa fascia d’età ha già ricevuto messaggi da sconosciuti o inviti a giochi pericolosi, mentre il 40% sarebbe disponibile anche a fornire informazioni personali ad amici conosciuti solo virtualmente.

Le tecnologie e i dispositivi digitali fanno parte delle nostre vite. Anche di quelle dei bambini. Ed è bene che sia così: l’utilizzo della rete e delle opportunità di conoscenza che ne derivano, purché in contesti controllati e privi di rischi, è un diritto al quale tutti i bambini e le bambine dovrebbero avere accesso. A partire da questa premessa si sviluppa la riflessione proposta da Alberto Rossetti, psicologo e psicoterapeuta che ha recentemente pubblicato con Edizioni Gruppo Abele il testo La vita dei bambini in ambienti digitali”. Rossetti afferma che la relazione tra bambini e bambine, da un lato, e uso dei dispositivi tecnologici, dall’altro, non ha ragione di essere demonizzata. Occorre indagare in che modo i più piccoli vi hanno accesso nelle loro vite, quali significati sono in grado di attribuirvi e quali no, e con quali conseguenze sul mondo delle relazioni e sullo sviluppo. Ma i bambini sono sempre più spesso anche i protagonisti del racconto che i loro stessi genitori portano quotidianamente in scena sui social network. Fino a che punto è corretto
che gli adulti condividano pubblicamente contenuti riferiti ai figli? In questa pratica, nota con il nome di sharenting, il bisogno di raccontare l’esperienza di genitorialità si piega alla logica dei like, delle visualizzazioni e dunque del mercato. E i figli rischiano di diventare un contenuto come tanti, che scorre sulle bacheche di tutti noi, perfetti sconosciuti.

L’incontro in programma per il 7 marzo a Binaria si concluderà con un aperipizza (su prenotazione, con mail a binaria@gruppoabele.org). Per chi lo desidera, possibilità di spazio gioco per i/le bambini/e. L'ingresso è libero e gratuito.

Per informazioni e prenotazioni:
Progetto Genitori&Figli del Gruppo Abele
Tel. 011-3841083
Cell:  3668709090
Mail: genitoriefigli@gruppoabele.org

In questo articolo Cultura e formazione, Famiglie, Giovani