Ci sono tante Barbiana ancora oggi

EditorialiCi sono tante Barbiana ancora oggi

Nel centenario della nascita di don Milani Luigi Ciotti ricorda la sua figura di educatore e sacerdote scomodo

di Luigi Ciotti
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Don Lorenzo Milani: un sacerdote scomodo, radicalmente fedele al Vangelo, indisponibile ad annacquarlo o piegarlo a interessi contingenti.

Un sacerdote che non solo è stato dalla parte dei poveri, ma ha vissuto con loro e come loro, perché le sole parole e azioni credibili – scriverà – sono quelle che provengono “dalla cattedra ineccepibile della povertà”.

Ricordare don Milani a cent’anni dalla nascita significa prendere coscienza delle numerose Barbiana di oggi, dei tanti luoghi della terra privati di dignità, libertà e giustizia, luoghi bisognosi di un Vangelo non solo predicato ma vissuto.
Le Barbiana dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Le Barbiana delle zone di guerra e del Mediterraneo, dove il mare inghiotte o depone sulle spiagge le vittime dell’ingiustizia globale. Così come le Barbiana di chi è approdato all’altra riva senza però trovare lavoro e dignità: quelle delle periferie, dei “quartieri ghetto”, dei rifugi di fortuna, e quelle di chi cade in mano alle mafie del caporalato, del narcotraffico, della prostituzione.

Ma ricordare don Lorenzo significa anche respingere ogni retorica e memoria d’occasione.
Non è ammesso un “don Milani in pillole”, citato a seconda delle convenienze e delle occasioni. La memoria esigente di Don Milani chiede di essere vissuta nell’impegno quotidiano per la giustizia sociale, ovvero per la dignità e la libertà di ogni essere umano.