#siunsifajurnu: l'edizione 2023 della scuola Common

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Lo staff che sta lavorando alla costruzione di Scuola Common, che quest'anno si tiene a Polistena, in Calabria, spiega il senso di questa nuova edizione, intitolata "Se non si fa giorno"

di Lo staff di scuola Common
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Si un si fa jurnu, un ninni jam'e e cà

Questo è un proverbio calabrese. Significa, più o meno, che in quel che si fa nella vita è sempre bene andare in fondo.

Abbiamo voluto fare nostro quel modo di dire, applicandolo alla trasparenza e al monitoraggio civico. Ne abbiamo quindi fatto il nome della Scuola Common nazionale, appuntamento che per l’ottava volta si ripete nel desiderio di andare in fondo nella conoscibilità e monitorabilità del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dei beni confiscati.

Due ambiti chiave, attorno ai quali si gioca il futuro del nostro Paese sul piano economico e simbolico. Il primo rappresenta l’investimento economico più rilevante dal dopoguerra; i secondi sono l’evidente restituzione di ciò che le mafie avevano precedentemente sottratto.

Ci troveremo proprio in Calabria, a Polistena, presso il bene confiscato/polo multifunzionale Padre Pino Puglisi: la prima volta lontano da Torino (dove la scuola si è finora tenuta fin dalla prima edizione), per dare risposta a una richiesta di prossimità sempre più evidente. Faremo casa attorno ad attiviste e attivisti della rete di Libera che stanno contribuendo alla messa a regime di una rete di monitoraggio, nazionale e territoriale, il cui sforzo lo si può cogliere in indagini partecipate di monitoraggio come lo sono “Il PNRR a raggi X” e “Rimandati”. Per chi vorrà viceversa approcciarsi a questi temi, nel nuovo anno sociale saranno organizzati eventi di alfabetizzazione su scala locale, ove sarà richiesto.

Quattro giorni per analizzare il fatto, ma più ancora apprendere e sperimentare nuovi strumenti d’indagine e monitoraggio, sia analogici che digitali. Condurremo una passeggiata monitorante di progetti di PNRR, tra Gioia Tauro e Polistena, toccando tappe strategiche come il porto della città tirrenica. Apprenderemo come utilizzare la civic tech di LIBenter per verificare lo stato della trasparenza di un progetto di PNRR assieme allo staff dell’iniziativa, di cui Libera è fondatrice assieme a Università Cattolica SC e Fondazione Etica. Incontreremo amministratrici e amministratori del territorio per dialogare insieme circa rischi e opportunità che queste opere sottendono, col contributo della rete locale di Avviso Pubblico.

Il tutto all’interno della cornice scientifica rappresentata dal master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, di cui Scuola Common è formalmente modulo di studio e ricerca e che garantisce relatrici e relatori competenti e appassionati, indicando in questi temi un concreto oggetto di ricerca scientifica. Libera e Gruppo Abele sono poi gli storici partner dell’iniziativa.

Condurre tutto questo dalla Calabria, avendo la base in un bene confiscato dedicato alla memoria di Don Pino Puglisi, a pochi giorni dal trentennale della sua morte, aggiunge valore alla nostra azione e ci spronerà a restare radicate/i nel nostro convincimento: che il monitoraggio del bene comune, in tutte le sue forme, è un efficace modo per compartecipare alla sua cura e difenderlo da mafie e corruzione. E lo faremo “fino a quando non si fa giorno”.