AppuntamentiSguardi e cantieri dell'abitare verso il Forum nazionale

C’è un tema che, in questi anni, sta muovendo le discussioni in tutta Italia e animando movimenti in Europa e nel mondo: il diritto all’abitare. Tanto, troppo spesso, s’è fatta e si fa una grande confusione tra possedere una casa e abitarla. D’altronde, insieme al cibo, al lavoro e alla salute, un luogo da abitare rappresenta un diritto urgente, per nulla accessorio.
Nella vita di una persona, sia esso uno studente universitario o una lavoratrice fuori sede, sia una famiglia che viene da lontano o uno stagionale, la casa non è mai un dettaglio: è una certezza.
Forse anche per questa ragione, “sulla pelle” di un diritto che diventa bisogno, c’è chi se ne approfitta per farci profitto.
Serve tornare a saldare le posizioni e aprire nuovi scenari, serve tornare a “fare massa critica”, ad animare una discussione che possa diventare proposta nel nome dell’uguaglianza.
A livello nazionale, da tempo il dibattito è acceso. Tante organizzazioni del privato sociale, le sigle sindacali, enti pubblici e Università si stanno confrontando. Ma è chiaro che si parte dai territori: non in quanti luoghi circoscritti, ma come irradiatori e moltiplicatori di esempi.

Dopo la grande assemblea dello scorso autunno a Roma e in vista del Forum nazionale della prossima primavera a Bologna, Arci, Gruppo Abele, Università della Strada, Arteria e Social Forum Abitare organizzano il 5 marzo, dalle 9,  alla Fabbrica delle “e”, in corso Trapani 91/b a Torino, una giornata di approfondimento e formazione. Con gli interventi di Laura Colini, esperta senior per programmi URBACT e UIA per la Commissione Europea; Carlo Cellamare, professore di urbanistica presso l’Università La Sapienza di Roma, direttore del Laboratorio di Studi Urbani Territori dell’abitare e della rivista Tracce Urbane; Pierluigi Dovis, referente Caritas Diocesana Torino e delegato Regionale Caritas Piemonte e Valle D’Aosta; e la presentazione della campagna Vuoti a rendere.

Per esigenze di spazio e per ragioni organizzative, è necessario confermare la propria presenzaentro e non oltre il 20 febbraio.
 

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