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"Nelle ultime settimane abbiamo saputo di nuove minacce contro alcuni sacerdoti, da parte di ambienti mafiosi. E c'è chi, anche con intenti lodevoli, ha parlato di 'preti antimafia', 'preti di frontiera'. Queste definizioni però non aiutano", scrive don Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele su Avvenire

6 marzo | Avvenire
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"Nelle ultime settimane abbiamo saputo di nuove minacce contro alcuni sacerdoti, da parte di ambienti mafiosi. E c’è chi, anche con intenti lodevoli, ha parlato di 'preti antimafia', 'preti di frontiera'. Queste definizioni però non aiutano", scrive don Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele su Avvenire. "Lo dico come qualcuno che se le è viste attribuire a sua volta. Non sono d’aiuto perché fanno passare l’idea che l’opposizione al crimine organizzato sia un’opzione facoltativa, e non una necessità ovvia per chi predica il Vangelo".

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