Rassegna stampaQuei lavoratori sfruttati più sacri del cibo in tavola

In occasione di Terra Madre, Luigi Ciotti riflette sul rapporto tradito fra il cibo come fonte primaria della vita, e la sopravvivenza dignitosa di chi lavora per produrlo

26 settembre | La Stampa
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Un editoriale di Luigi Ciotti, in occasione dell'incontro delle comunità rurali Terra Madre che si svolge in questi giorni a Torino, riflette sul cortocircuito che esiste in molte parti del mondo: chi produce il cibo non riesce a sfamarsi.

Dai contadini del Sud del mondo che hanno visto le monocolture intensive ditruggere i loro territori ancestrali, ai lavoratori stranieri senza diritti schiavizzati dai caporali sui campi di mezza Italia: le ingiustizie che dominano il mondo della produzione alimentare dovrebbero "restarci sullo stomaco" e indurci a cambiare.