Rassegna stampaMigranti, poveri, detenuti, le battaglie della sua Chiesa. Oggi a ciascuno di noi è richiesto di impegnarsi

"Gli esseri umani gli stavano a cuore più di certe rigidità dottrinali" scrive oggi il fondatore del Gruppo Abele sulle pagine de La Stampa: "Mi addolora che alcuni che lo celebrano in morte non lo abbiano però ascoltato"

22 aprile | La Stampa
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"Suscita invece dolore constatare che alcuni di coloro che lo celebrano in morte, non hanno mai raccolto le sue raccomandazioni da vivo! Anzi hanno fatto scelte del tutto opposte, non solo alle parole del Papa, ma anche alla Parola evangelica di cui Francesco è stato puntualissimo interprete. Questa incoerenza si smaschera facilmente se pensiamo ad alcuni temi in particolare, primo fra tutti quello delle migrazioni. «Deportare le persone lede la dignità umana», aveva scritto pochi giorni prima di essere ricoverato, come reazione ai migranti in catene negli Stati Uniti, ma anche a quelli sballottati da una costa all'altra del Mediterraneo, nel tragico tentativo di spostare altrove problemi che sono in realtà volti, nomi, corpi e speranze umane". Sulle pagine de La Stampa la riflessione e il ricordo del fondatore del Gruppo Abele per Papa Francesco.

In questo articolo Luigi Ciotti