
Aumentare la consapevolezza all’interno dell’Unione Europea sui nuovi consumi giovanili e sul legame tra migrazioni e dipendenze da sostanze, scambiarsi buone pratiche tra giovani operatori e operatrici per il reinserimento sociale e creare un manuale sul trattamento delle dipendenze giovanili e sui percorsi di prevenzione, limitazione del danno, cura e reinserimento sociale, con particolare attenzione a quelle legate a paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che rappresentano il primo approdo per chi emigra da altri paesi, soprattutto extra-europei. Sono questi alcuni degli obiettivi del progetto europeo Erasmus+ Mednet 4 Youth addictions - Mediterranean network for the support of youth drug addictions and social reintegration, che vedrà la collaborazione tra Gruppo Abele e due realtà europee, l’organizzazione spagnola Abd e quella greca Odyssea.
Un percorso per scambiarsi buone pratiche
Il progetto nasce dalla necessità di mettere insieme le competenze necessarie per affrontare un fenomeno complesso.
Secondo il Rapporto Europeo sulle Droghe 2024, circa il 25% dei giovani di età compresa tra 15 e 24 anni ha segnalato di aver utilizzato sostanze nell'ultimo anno, evidenziando l'urgenza di interventi mirati, soprattutto considerando che il 40% di questi giovani proviene da contesti migratori, che li rendono potenzialmente più vulnerabili e marginalizzati.
I Paesi mediterranei sono soggetti ad arrivi di persone in movimento, ed è proprio per questo che un focus specifico può aiutare nell’implementazione delle strategie migliori per accompagnarli. Infatti, il nostro obiettivo è creare un servizio più completo ed efficace, combinando le competenze per sostenere i giovani con problemi di dipendenza.
Così, in questi mesi saranno coinvolti giovani operatori e operatrici che gestiscono diversi servizi legati all'accompagnamento di ragazze e ragazzi con problemi di dipendenza, alla limitazione del danno, al reinserimento in percorsi formativi e lavorativi. Scambiando buone pratiche, il progetto Mednet cerca di rispondere all'urgenza della creazione e del miglioramento di strumenti efficaci per le dipendenze giovanili, promuovendo la collaborazione tra sistemi di supporto per avere un impatto significativo sulla vita di consumatori e consumatrici e delle loro comunità.
I primi tre incontri online, a cui possono partecipare operatori e operatrici che lavorano in questo ambito, saranno il 15 maggio dalle 10 alle 12 sull'esperienza del Gruppo Abele a Torino: centro crisi per giovani consumatori e limitazione del danno, il 10 giugno dalle 11 alle 13 sull’esperienza di Abd a Barcellona sulla limitazione del danno e il 25 giugno dalle 11 alle 13 sull’esperienza greca di Odyssea sul reinserimento in percorsi di formazione e lavoro. Queste tre videoconferenze avranno l’obiettivo di raccontare la situazione dell’utilizzo di sostanze nei tre paesi, la legislazione sul tema e i progetti messi a punto dalle organizzazioni.