Sartorie sociali: l'economia circolare si mette il vestito buono

Rassegna stampaSartorie sociali: l'economia circolare si mette il vestito buono

Detenuti, migranti, donne vittime di violenza, persone con disabilità o fragilità: attività sociali diverse propongono una moda alternativa. Nell'articolo su Vita.it anche la storia del progetto del Gruppo Abele InTessere, sartoria per donne in condizioni di vulnerabilità al Centro diurno di Barriera di Milano

9 luglio | Vita.it
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"Economia circolare, sostenibilità ambientale, inclusione, contrasto alle povertà, riscatto e realizzazione personale, ma anche bellezza, creatività e tendenza. Sono tante le parole che formano la fitta trama delle sartorie sociali in Italia, luoghi dove ancora prima dei tessuti ci sono relazioni e progetti su misura per persone che qui trovano, nel cucito e nel riciclo tessile, nella produzione etica e nell’artigianalità, un motivo di rinascita o una forma di cura”, scrive Arianna Monticelli su Vita.it. Tra questi progetti, nell'articolo, anche il racconto della storia di InTessere, la sartoria per donne in condizioni di vulnerabilità al Centro diurno del Gruppo Abele nel quartiere Barriera di Milano a Torino.

>>LEGGI L'ARTICOLO DI ARIANNA MONTICELLI<<

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